Che ve lo dico a fare che tre settimane a 40 gradi ai piedi della Bassa e pure in una vallata prealpina sono lunghissime da sopportare?
Tempo fa, quando ho avuto i miei tre anni di sport intenso, il caldo mi faceva un baffo. Il mio corpo si adattava bene in su e in giù, ed ero sempre piena di energia. Ora, che sono come una balena spiaggiata cotta dal sole, ogni grado in più mi appiattisce ulteriormente verso terra. Mi allargo e mi abbasso, come un blob.
Nei reparti e in magazzino in in questi giorni le persone hanno lavorato con temperature superiori a quanto sia tecnologicamente necessario sopportare. Se ci sono dei buoni motivi per tirare fuori la voce e farsi sentire, questo – di un ambiente decoroso e sano – è uno di quelli. Sono stati zitti, hanno mugugnato e resistito. Così hanno perso di nuovo.
Sabato e domenica scorsi, nella mia cucina si sono riuniti gli stati generali della Passata di Pomodoro. Eravamo in due, con una decina di vasetti, qualche chilo di pomodori – e altre verdure da pulire e cucinare – e ne siamo uscite prostrate, ma molto orgogliose. I vasetti che non hanno fatto il sottovuoto la prima volta, pare si siano arresi la seconda. i 35 gradi di fuori si sono aggiunti i 100 del vapore. Un genio, a comprare i vasetti alti, una che usa proprio bene la testa. Mi è toccato recuperare pentoloni da strega. Quest’inverno affronteremo il rischio botulino a coscienza pulita.
Ho tenuto una media di due docce al giorno per ovunque, e di una decina di lavaggi di piedi: girare a piedi nudi in casa, terrazzi, giardino strinato dal sole è una delle cose belle dell’estate. Mi stanno crescendo le suole.
Sto leggendo,la sera, mentre faccio l’ultima sudata prima di crollare, grandi scemenze e cose un po’ più serie. Sto ascoltando, quando riesco, le serate dei Proms che la BBC 3 offre. Sto invidiando la piscina dei vicini e facendo sogni per comprarmene una anche io, di quelle corte col nuoto controcorrente, da interno, magari. Sogni, appunto, perchè la sola idea di ribaltare casa e giardino per una cosa che da noi si usa un mese all’anno, non ha molto senso. certo però che se il mese è come questo qui…
Vi saluto. Tornerò, non so quando e non so come. Il caldo mi sta prosciugando la vena creativa. Forse adesso riesco ad incrociare una compagna di blog su skype. Ho bisogno di farmi una chiacchierata motivante.