Check point Roma

Creato il 15 febbraio 2012 da Andreapomella

È fermo davanti all’edicola fra la neve del mattino, ha un mazzo di fiori in mano, non so bene perché. In questa città un uomo con i fiori in mano o è un matto o è un bengalese che vende la mimosa ai semafori. Lui non è né un matto né un bengalese. Ha però gli occhi tristi e vuoti. Ha una sciarpa rossa intorno al collo, sembra un albero. Nell’edicola l’edicolante si sfrega le mani per riscaldarsi un po’, anche il vecchio che sonnecchia sulla panchina del parco-giochi fa la stessa cosa, si sfrega le mani. L’uomo con i fiori è immobile, fiori gelati immagino, che quando appassiranno nel vaso lasceranno un sigillo rossiccio di morte sul comodino di Miriam. Miriam è la donna che aspetta i fiori. È in ospedale con la faccia grigia e la pelle squamata dalla radioterapia. Perlomeno le è stato risparmiato il gelo, pensa lui, e il pensiero lo conforta un po’. Davanti alla strada l’uomo con i fiori sembra un soldato in un check point. Check point Roma. La luce trasparente del mattino rende tutte le cose azzurre. Passa la macchina, una vecchia Renault, e si ferma. Lui apre la portiera dalla parte del passeggero. Sparisce. Attraverso la neve, l’acqua, il creato.


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