Il giudizio di Maurizio Ermisino
Summary:
Che cosa conta di più in un piatto, la qualità dell’alimento, o il modo in cui viene condito e cucinato? La metafora culinaria si addice bene a un film come Chef – La ricetta perfetta un alimento semplice – una storia esile e già vista – ma condita e cucinata a dovere, con attori di gran classe, ben diretti e in gran forma. Chef – La ricetta perfetta è la storia di Carl Casper (Jon Favreau), chef di un noto ristorante di Los Angeles. La sua vita cambia il giorno in cui un noto critico culinario, precisamente un blogger, decide di visitare il suo ristorante. Carl vorrebbe stupirlo con effetti speciali (un menù preparato ad hoc), ma il padrone del ristorante gli impone un menù molto più tradizionale. Da qui la stroncatura, e un bisticcio su Twitter, e poi dal vivo, che viene ripreso e diffuso in rete. Carl perde il lavoro e l’immagine. Ma proprio qui ricomincia la sua nuova vita.
È una nuova vita, quella di Chef – La ricetta perfetta, anche per Jon Favreau. Un personaggio che molti conoscono per la sua firma – è il regista dei primi due Iron Man – più che per il suo volto, più come regista che come attore. In realtà Favreau, che qui scrive, dirige e interpreta, nasce proprio come attore: era stato lanciato da Doug Liman in Swingers – di cui era autore della sceneggiatura – insieme a Vince Vaughn, e aveva recitato in Friends (era il miliardario che faceva perdere la testa a Monica/Courtney Cox). L’ironia e la leggerezza di quei ruoli li aveva già portati nei suoi Iron Man, dando alla serie una personalità ben definita e diversa dagli altri film di supereroi. Quella leggerezza e quell’ironia le ritroviamo appieno in questo film. Che ci regala il piacere di rivedere, dopo alcuni camei (proprio in Iron Man e nel recente The Wolf Of Wall Street), Jon Favreau finalmente in una prova di recitazione da protagonista. Il physique du role per fare lo chef ce l’ha, la simpatia e l’espressività anche. La vera, grande sorpresa del film è lui. Oltre a un cast di grandi attori (Robert Downey Jr. e Scarlett Johannsson se li è portati dai suoi Iron Man, ma ci sono anche John Leguizamo, Sofia Vergara e Dustin Hoffman) tutti in parte e in gran forma.
Ecco quindi che la ricetta vincente, più che l’alimento in sé, è costituita dal modo in cui è cucinato. Al grande cast va unita un’ottima direzione degli attori e il conseguente ritmo del film. E una regia brillante, che, oltre a condire tutto con una colonna sonora a base di soul e musica latina, usa gli spunti forniti dai social network e i suoi codici di comunicazione per contaminare il linguaggio classico del cinema: le schermate dei tweet e soprattutto i video da un secondo montati in successione. I social network non sono solo forma, ma anche sostanza nel racconto di Favreau, nel senso che sono parte della trama e motore delle vicende. È un segno dei tempi: eravamo abituati a vedere chef e attori sfogliare avidi enormi quotidiani di carta per leggere la recensione di un critico, ora li vediamo scorrere con le dita sullo schermo di uno smartphone per consultare un blog o Twitter. I social network entrano sempre più nel racconto cinematografico (vedi anche Lo sguardo di Satana – Carrie) perché fanno ormai parte stabilmente della nostra vita. Chef – La ricetta perfetta è un film godibile, che vi consigliamo. Ma con un’avvertenza: organizzatevi per cenare dopo il film. Vi verrà un grande appetito.Di Maurizio Ermisino per Oggialcinema.net