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ChefChaouen

Da Matteo Picchianti @Matteod612

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Arriviamo a Chefchaouen in autobus da Tetouan (40dh + 5dh per il bagagli, 1.45 ore), già dal primo impatto, vedendola dai finestrini dell’autobus, capiamo che le nostre aspettative non verranno deluse. La stazione degli autobus si trova appena fuori dalla medina, il tratto di strada che li divide però è una salita particolarmente ripida e nonostante sia poco pù di 1km decidiamo di prendere un taxi (10dh) che ci lascia davanti ad una delle tante porte della città vecchia.

Abbiamo prenotato in un piccolo riad, il Riad Baraka (www.riad-baraka.com[email protected]) situato in uno dei vicoli più belli di tutta la città e gestito da una logorroica e iper-attiva signora inglese; le camere sono pulite ed arredate con gusto, i bagni in camera idem ma  veramente molto molto piccoli. Internet funziona perfettamente anche nelle camere ai piani superiori, compreso lo stupendo terrazzo sul tetto. La parte negativa di questo riad è che paghi qualsiasi extra tu voglia, la colazione, una stufetta nel caso faccia freddo, lasciare i bagagli per qualche ora prima della partenza…..e tutto questo non ti fa’ mai sentire veramente a casa.

Chefchaouen è conosciuta dalla maggior parte delle persone per 2 aspetti che la caratterizzano: il fatto di essere completamente dipinta di blu ed il fatto di essere uno dei maggiori centri mondiali di produzione di hashish, marijuana ed oppiacei; non necessariamente in questo ordine.

Tutta la vita della città gira intorno alla piazza principale dove si trovano anche i pochi (e pessimi) ristoranti di Chefchaouen. Non ci sono mete turistiche particolarmente ricercate, ci si deve soltanto perdere tra i vicoli, camminare per i vicoli completamente celesti riesce a dare una sensazione di pace incredibile, tutto sembra ovattato, la suggestione del colore ti fa’ credere quasi di essere in una sorta di acquario; le ripidissime salite di cui è composta la medina vi riporteranno ben presto alla realtà! Uno dei pochi luoghi da visitare sono i vecchi lavatoi, nella parte nord della medina, dove le signore ancora oggi portano i panni a lavare al fiume. Non vi aspettate niente di che ma, se volete togliervi la curiosità, è una mezz’ora ben spesa. Dai lavatoi inoltre partono anche un paio di sentieri per brevi trekking di 3 o 4 ore circa.

Volendo essere meno poetici e tornando alla realtà, tra i vicoli blu della città, da una cosa non potrete scappare, gli spacciatori. L’80% delle persone che arrivano a Chefchaouen ci arrivano con l’intenzione di consumare dell’ottimo hashish quindi, se volete rifiutare le offerte dei vari spacciatori, inutile dire che non fumate, non risulterete assolutamente credibili!

Oltre agli ovvi introiti derivanti dalla vendita i cannabinoidi,  vengono organizzati veri e propri giri turistici nelle (così le definiscono loro) Cooperative Artigianali dove il tutto viene prodotto, a poca distanza dal centro della città, circa 15 minuti in auto. Il problema di questi tour organizzati è legato alla fiducia che potete riporre in certi personaggi da “Paura e delirio a Las Vegas”, ne abbiamo sentite di tutti i colori, il “contributo” richiesto varia dai 40 ai 400dh per la visita e 10dh al grammo per le consumazioni. Se avrete la fortuna di incappare nelle persone giuste, la visita è gratuita e basterà comprare il prodotto locale (non fate gli ipocriti, siete lì per questo), in caso invece dovreste incappare nelle persone sbagliate, vi verrà proposto il tour ad un prezzo allettante salvo poi chiedervi il triplo una volta sul posto (e quando sarete in mezzo alle montagne del RIF, la scelta è una, pagare).

Cercando informazioni su internet prima della partenza, avevamo trovato delle bellissime foto delle cascate di Akchour, che si trovano a 20km dalla città, all’interno di un parco nazionale protetto.

Da Chefchaouen non esistono bus di linea per raggiungerle, dovrete quindi prenotare un taxi che dovrà anche aspettarvi durante la visita (viaggio + visita circa 5 ore, 400dh), abbiamo quindi deciso di scartarle e spendere un’altra giornata in giro per la medina.

Come accennato prima, i ristoranti sono davvero pessimi, con menù fatti in fotocopia e cibo non proprio di prima qualità; inspiegabilmente, la vostra fame chimica non verrà soddisfatta come lecito attendersi prima dell’arrivo.

Abbiamo passato a Chefchaouen 3 giorni, perfetti per visitare tutta la medina fino all’ultima strada e riuscire a catturare qualche buono scatto, anche se qua, (come in tutto il Marocco) le persone odiano farsi fotografare ed abbiamo assistito a scene nelle quali venivano fatte cancellare con la forza le fotografie fatte. Il 4 giorno siamo partiti alla volta di Fes per il volo di ritorno per Pisa, ancora con CTM (70dh + 5dh di bagaglio, 4.30 ore), il nostro ultimo bus in Marocco.

Altre foto di ChefChaouen QUA


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