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Chellah: un monumento storico

Creato il 24 gennaio 2012 da Paolo

Chellah, un monumento storico2300 anni fa, una città venne eretta, occupando le colline che dominano la valle del Bouregreg. Fenici e Cartaginesi vi fecero scalo prima che Romani si installassero al tempo di Tolomeo, nei primi secoli A.C., chiamandola Sala (Chellah) e che Antonino poi trasformò in Sala Colonia. Dopo la conquista araba nel VIII° secolo, Chellah conobbe un lungo declino. Tuttavia, il Sultano merinide Abou Al-Hassan, decise di fondare (XIV° secolo) una Ribat che chiamò  “Al-Ribat Al Moubarak”. Oggi, questo sito storico è diventato un luogo prediletto per i turisti e i R’batis (abitanti di Rabat) e si trasforma in luogo di cultura ospitando mostre e convegni. Protetta da una cinta muraria con grandi torri e tre porte monumentali che riflettono l‘arte merinide, Chellah ospita nei suoi spazi dentro le mura numerosi monumenti arabo-islamici oltre a diverse vestigia romane come il forum, le strade, i resti  dei magazzini e delle case, la necropoli, dove si trova attualmente il Mausoleo di Abou Al-Hassan, gli Hammam, il Fondouk, la Madrassa (scuola coranica) e la Moschea merinide, oltre ad altri resti  islamici anteriori e posteriori all’epoca merinide. Inoltre, il sito di Chellah ospita una vegetazione lussureggiante, una sorta di parco lasciato in parte allo stato naturale, rifugio prediletto per le cicogne e diversi altri uccelli durante tutto l’anno.Chellah, un monumento storico Storicamente , il nome (Salé, la nuova) che venne donato a Rabat dai Mariscani non figura nelle fonti arabe della Storia del Marocco; per contro, l’espressione romana Salad Colonia Romand di Chellah  divenne in seguito abbreviata con Salé la vecchia, capitale dei principi znatis nel IV° secolo dell’Hegira. Situata sulla collina dominante il Bouregreb a sud-est di Rabat, il sito di Chellah o l’antica Sala Colonia, rinvia a più lontane presenze  umane della vallata, lasciando intravedere una presenza fenicia e cartaginese, seguita poi dai Romani che costruirono una città e un porto fluviale. L’atmosfera interna della cinta muraria testimonia l’usura del tempo  del conflitto perpetuo tra la pietra e la vegetazione: le rovine si degradano sempre più velocemente ingoiando le vestigia di una civilizzazione millenaria. Questo sito minacciato partecipa alla sacralizzazione della natura  che ingobla le sue mura, le sue porte monumentali e infine il suo sito archeologico, prezioso e unico. Nella Chellah si trovano tre tombe: quella di Sidi Amer Al-Mesnaoui (a destra), quella di Sidi Yahya (in centro) e infine quella di Sidi Lahen Al Imam (a destra). Per quanto riguarda i minareti di Chellah, si intravedono attraverso una vegetazione impressionante ed ospitano i nidi delle cicogne. L’architettura merinide, molto ricercata, mette in risalto delle torri decorate, tenendo conto che i merinidi introdussero all’epoca gli zellij e le piastrelle. Con il minareto di Hassan II, la Kasbah Oudays a Rabat, Chellah figura come uno dei monumenti più carichi di storia: Chellah segna il passaggio di diverse civiltà che giocarono un ruolo preponderante: Fenici, Cartaginesi, Romani e infine gli Arabi, che hanno lasciato delle testimonianze fondamentali dell’architettura occidentale e islamica.

Chellah, un monumento storico

 


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