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Chi ben comincia #3

Creato il 05 ottobre 2013 da Marta @RosaMDeserto
Buongiorno lettori,
oggi è un giorno importante per me, ma non mi sono svegliata così felice. Il tempo fuori trasmette solo tristezza e sono profondamente preoccupata per l'assenza del mio bel micione che manca da casa ormai da tre giorni. Non è la prima volta che lo fa, ma ogni volta tremo di paura. Incrociamo le dita e speriamo che la giornata che mi vede crescere di un altro anno - purtroppo - migliori con il passare delle ore.
Ieri non sono riuscita ad aggiornare questa rubrica, che ricordo essere ideata da Alessia del blog Il Profumo dei Libri, che vi consiglio come sempre di visitare, e quindi la propongo oggi, con l'incipit di un libro che desideravo molto e che mi è stato appena regalato. Sto parlando di "E l'eco rispose" di Khaled Hosseini, un autore che ho molto apprezzato per i suoi libri precedenti: Mille Splendidi Soli e Il Cacciatore di Aquiloni, due libri altamente consigliati se volete vivere emozioni intense e di cui spero di parlarvi meglio un giorno.
Ma conosciamo insieme le prime righe del libro. Io le leggerò con voi.
Immagine Le poche regole della rubrica:
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti
Immagine E l'eco rispose
di
Khaled Hosseini

Allora, se volete una storia ve la racconto. Ma una sola. Non chiedetemene poi un'altra, né tu né lui. È tardi e poi, Pari, noi due abbiamo davanti una lunga giornata di viaggio. Bisogna che tu faccia un buon sonno. E anche tu, Abdullah. Conto su di te, figliolo, mentre tua sorella e io siamo via. Anche tua madre fa affidamento su di te. Una storia sola, dunque. Ascoltate, voi due, ascoltate bene e non interrompete.
C'era una volta, quando i div, i jinn e i giganti vagavano sulla terra, un contadino di nome Baba Ayub. Viveva con la sua famiglia in un piccolo villaggio che si chiamava Maidan Sabz. Poiché aveva una famiglia numerosa da sfamare, Baba Ayub passava le giornate consumandosi di duro lavoro. Ogni giorno faticava dall'alba al tramonto, arava il suo campo, vangava e curava i suoi stenti alberi di pistacchio. In ogni momento lo potevi scorgere nel campo, piegato in due, la schiena curva come la falce che maneggiava tutto il giorno. Le sue mani erano coperte di calli e spesso sanguinavano e la sera il sonno lo rapiva non appena la sua guancia toccava il cuscino.

Allora, che ne pensate? Io sono curiosissima, ma non so quando riuscirò a leggerlo! Spero presto, molto presto. Perché è un libro che desideravo da tempo e so che l'autore potrà catturarmi di nuovo, quindi ho aspettative davvero alte!
E ora a voi, lettori, che ne dite di condividere con me i vostri incipit? E di dirmi cosa ne pensate di questo libro? Attendo i vostri commenti!
ps. Il nuovo font che ho messo vi appare troppo piccolo o leggete bene?

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