Magazine Cultura
Oggi aggiornerò il blog con una rubrica - la solita del venerdì - e nel pomeriggio (salvo imprevisti) con una recensione di due racconti che ho concluso di leggere ieri sera!
Per la rubrica Chi ben comincia, che ricordo essere stata ideta da Alessia del blog Il Profumo dei Libri, ho deciso di proporvi l'incipit di un libro a tema Halloween. Lo leggerò a brevissimo, perché ho tutta l'intenzione in questi ultimi giorni di ottobre di leggere qualcosa attinente con la festa, per poi proporvi lo speciale a breve!
Sto parlando di "La casa stregata" di Howard P. Lovecraft, un libro conosciuto, ma ammetto con una punta di imbarazzo di non aver letto ancora nulla dell'autore. Ma sono in tempo per recuperare, no?
Le poche regole della rubrica:
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti
La casa stregata
di
Howard P. Lovecraft
Perfino negli orrori più spaventosi di rado manca l'ironia. Talvolta essa entra direttamente nell'insieme degli avvenimenti, mentre altre volte è legata soltanto alla posizione fortuita di questi tra le persone e i luoghi. Il secondo tipo di ironia è meravigliosamente esemplificato da un caso verificatosi nell'antica cittadina di Providence. A Providence, quarant'anni fa, soggiornava spesso Edgar Allan Poe nel periodo del suo sfortunato corteggiamento alla signora Whitman, la splendida poetessa di cui era innamorato. Egli si fermava spesso alla pensione Mansion in Benefit Street - precedentemente chiamata La Taverna della Palla d'Oro all'epoca in cui ospitò sotto il suo tetto Washington, Jefferson e Lafayette - mentre le sue passeggiate preferite lo conducevano verso nord, lungo la medesima strada in cui abitava la signora Whitman. Confinante dalla parte della collina, poteva vedere il cimitero di St. John, la cui distesa nascosta di lapidi risalenti al XVIII secolo aveva per lui un fascino tutto particolare.
Ora l'ironia è questa. Durante le sue consuete passeggiate, il più grande Maestro al mondo del Terribile e del Bizzarro era obbligato a passare davanti a una casa molto particolare eretta sul lato est della strada. Un edificio triste e in rovina appollaiato sul fianco scosceso della collina, con un grande cortile abbandonato risalente ai tempi in cui la regione era ancora in gran parte costituita da aperta campagna.
Allora che ne pensate? Lasciate commenti ma, mi raccomando, se lo avete già letto non fate spoilers perché io devo ancora leggerlo!
A prestissimo, lettori!
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