Vien da chiedersi, allora: chi scrive i copioni di Obama? E’ lo stesso che li scrive anche per James Bond-Putin? E per Ban Ki-Moon? E per la Culona-Inchiavabile? Perché se Obama è eterodiretto, allora lo sono per forza anche tutti gli altri. Gente che si presumeva e si presume potente, sì, ma mai quanto il presidente dell’Ammerica.
Tutte casuali queste corna?
Insomma, dopo tanto peregrinare abbiamo almeno inquadrato la domanda da porci (quali siamo). Abbiamo smesso di chiederci “Chi sta in cima alle piramidi?” perché ormai ci è chiaro che sono piramidi di cartone, scenografie di un grande show. Adesso, a ragion veduta, ci chiediamo: “Chi manovra i personaggi in cima alle piramidi?”.
E quindi: “Chi scrive i testi a tutti i politici e attori economici di primo piano del pianeta?” [Ahmadinejad compreso, non fatevi illusioni.]
E’ il concetto di ghostwriter che si applica anche a livelli molto più bassi di audience. La gran parte dei musicisti, scrittori, pittori, scultori, giornalisti non sono gli autori di ciò che firmano, però a te lo spacciano come fosse un loro parto. Tutti – e sottolineo tutti – i più “prestigiosi” professori universitari, managers, opinion leaders, uomini politici passati e presenti hanno una vita pubblica in cui recitano con parole d’altri ed una privata in cui recitano con le proprie. Non sono quello che sembrano.
Il buon Prepuzio Bunga Bunga Mussoloni – che in origine era uno del popolo – ci ha dato un gigantesco “aiutino” mettendo in piazza la sua becera sfera privata, ma i più si rifiutano ancora di credere che questi impomatati da salotto televisivo possano essere in realtà degli avidi zozzoni che se un centesimo di quello che fanno lo facesse il mio vicino, ne parlerebbe tutto il quartiere. Zio panino, è palese! E paradossale.
Il lettore mi scuserà se talvolta mi lascio andare, ma la realtà è tanto cristallina che duole, fa rabbia ed infine compassione osservare il vacuo procedere di chi proprio non vuole vederla.
Comunque, la figura del ghostwriter non è un’invenzione recente. Si narra che persino Omero avesse un ghostwriter, per non parlare di Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Parrebbe nulla di trascendentale, quindi.
Alla faccia nostra
In effetti è curioso notare come, in quest’epoca in cui tutto è relativo, il rendersi conto che i politici di primo piano, senza eccezioni, sono soltanto attori che recitano un copione non faccia poi un grande effetto. Ci hanno abituato all’idea, come a tutte le altre dissonanze di questa strana società, rincoglionendoci con le omelie, con i serial televisivi, con la neolingua del “girarci attorno” e del “ridefinire le cose come fa più comodo” e con l’assuefazione al meno peggio.
Per rimanere in casa nostra, si pensi al volto di La Russa, si pensi a Gasparri, si pensi a Rutelli, a Formigoni, a Borghezio, a Prepuzio Mussoloni, si pensi a Bersani, a Veltroni, a Vendola, a Scilipoti. Ma davvero si può credere che dei dementi di questo calibro siano qualcosa più che attori la cui miglior dote è d’avere la faccia come il culo? Sono individui spregiudicati e ricattabili, assoldati perché facilmente controllabili e privi di coscienza, disposti a mentire per qualche dollaro in più (o per restare fuori di galera). Sono la parte più becera e ributtante della società e ciascuno di ‘noi che non contiamo un cazzo’ dovrebbe darsi copiose bastonate sulle palle ogni mattina pensando che per un altro giorno quegli inetti staranno seduti su comode poltroncine di velluto a cercar escort con l’iPad alla faccia nostra.
Continua…