Sono stata sempre attratta dalle persone di “cultura”, quelle persone che da un testo, una citazione, una parola, sanno crescere e mettersi in discussione. Uno strumento magnifico per aprire la mente.
Ho attinto da chiunque per cercare di migliorarmi: da Nietzsche, da Freud, da Schopenhauer, da Platone e da Scalfari.
Ognuno mi è stato maestro e amico. Ogni lettura o studio che ho fatto è stato un incontro con la parte più vera e nobile di me, ma non per questo mi sento migliore, forse diversa, per certi tratti che, inevitabilmente, lo studio amplifica. Una maggiore apertura di cuore e di mente, una maggiore profondità di pensiero, spesso attraversata da profondo dolore.
Non sopporto chi di cultura ferisce, chi attraverso citazioni e belle parole alimenta il proprio smisurato ego. E ‘ una delusione enorme quando ti accorgi che la ricerca interiore, o la conoscenza, nella sua accezione più ampia, è solo una maschera per nascondere un Io ipocrita e smisurato.
Questa saccenza non mi piace. Amo la Conoscenza che mi permette di uscire dai miei limiti, che incide su me stessa, dandomi profondità e sensibilità di vedute, quella che, anche con dolore, mi fa essere migliore e sempre alla ricerca, perchè la “cultura” non è un limite ma una possibilità!