Magazine Arte
Magico cerchio di John William Waterhouse, 1886
Accusate molte volte di adorare il diavolo, c'è da dire che spesso sono le streghe a dover avere paura.Innanzi tutto ci sono diversi pregiudizi.Il primo è proprio quello già citato: il suo rapporto con il Diavolo.
Le streghe (dal latino strix "civetta") non adorano il Diavolo perché non lo riconoscono come tale nel senso che non esiste. Tutto nasce dalle moltiplici divinità che presentano corna (il celtico Cernunnos, il greco Pan...) però essi non sono il Diavolo. E' stato il Cristianesimo che ha trasformato queste divinità come l'immagine stessa di Satana.Un esempio eclatante è la figura di Pan:
Il Cristianesimo ha preso le sue sembianze per darle a Satana.
Quest'immagine del 1895 dimostra l'errata concezione che si aveva del Paganesimo e del Satanismo. Il disegno deriva da un'illustrazione dell'esoterista Eliphas Levi che rappresenta Baphomet (o Bafometto) con sembianze caprine e in testa ha una stella a cinque punte che se inscritto in un cerchio rappresenta il pentacolo. Ma il pentacolo dei satanisti ha la punta in basso.
Questa stupida superstizione ha condotto poi le streghe al Rogo:
verbale di un processo
La morte veniva sempre preceduta da torture e potete ben immaginare cosa dovevano sopportare queste donne che come colpa avevano quella di onorare la Natura o di essere troppo particolari e anticonformiste.Vi consiglio un libro: Il viaggio della strega bambina di Celia Rees.
Qui un'intervista all'autrice.
Inoltre anche la distinzione magia bianca/magia nera rende molto l'idea dell'idea che si ha: la magia non ha colore. Infatti, questo modo di pensare non appartiene alla stregoneria.
Se avete delle curiosità, delle domande vi mando qui
E ora vi lascio con altri dipinti:
Morgana la Fata di Anthony Frederick Augustus Sandys, 1864
Macbeth che consulta la Visione del Capo dell'Esercito di Johann Heinrich Fussli
Le tre sorelle o Le tre Streghe di Johann Heinrich Fussli, 1783
Il Ciclo degli Elfi di David Ryckaert, 17° secolo
Sabba delle Streghe di Francisco de Goya, 1821-1823
Una cucina delle Streghe di Frans Francken II, 1610
Assemblea delle Streghe di Frans Francken II, 1607
Pozione d'Amore di Evelyn de Morgan
Circe: maga che compare nell'Odissea e nelle leggende degli Argonauti, che trasforma i compagni di Ulisse in animali che assecondavano la loro natura, che fece rimanere Ulisse per un anno (e da lui ebbe dei figli) e che gli suggerì, dopo che Ulisse decise di partire, di consultare l'ombra del cieco indovino Tiresia negli Inferi
Circe che offre la Coppa a Ulisse di John William Waterhouse, 1891
Circe Invidiosa di John William Waterhouse, 1892
La maga Circe di Giovanni Domenico Cerrini, 17° secolo
La maga Circe di Dosso Dossi, 1507 ca.
Paesaggio con Circe e i suoi amanti di Dosso Dossi, 1514-1516
Tilla Durieux come Circe, 1913 ca.
Medea (il nome significa astuzie, scaltrezze): nipote di Circe, figlia del re Eete di Colchide s'innamorò di Giasone appena lui sbarcò nella sua terracon gli Argonauti per ritrovare il Vello d'oro, e così decise di aiutarlo nell'impresa arrivando ad uccidere persino suo fratello Apsirto e i due innamorati ritornano a Corinto con il bottino. Ma il re di Corinto, Creonte vuole dare sua figlia Gleuce a Giasone per farlo succedere al trono. Giasone accetta abbandonando così Medea. Quest'ultima, disperata, manda a Gleuce, fingendosi rassegnata, un vello avvelenato e così Glauce muore tra dolori strazianti così come Creonte che era giunto per soccorrerla. Inoltre uccide i figli precedentemente avuti da Giasone per vendetta portando così Giasone al suicidio. Altri storici del tempo di Euripide (l'autore della tragedia Medea) affermano che i due figli, Mermo e Fere, furono uccisi dagli abitanti di Corinto per vendetta.
Medea, manifesto di Alfons Mucha, 1898
Giasone e Medea di Gustave Moreau, 1865
Medea di Evelyn de Morgan
Medea e Giasone di Girolamo Macchietti, 1570-1573
Medea sull'uccidere i suoi figli di Eugène Delacroix, 1838
Medea (dopo Delacroix) di Paul Cézanne, 1879-1882
Miss Clairon come Medea di Charles André van Loo, 1760
Medea di Henri Klagmann
Medea, affresco pompeiano nella Casa dei Dioscuri
Medea di Anthony FrederickAugustus Sandys, 1868
Giasone e Medea di John William Waterhouse, 1907
Il vello d'oro di Herbert James Draper, 1904
Medea ringiovanisce Giasone o La metamorfosi di Giasone di Dominicus van Wijnen, 17° secolo
Klara Ziegler come Medea, autore sconosciuto
Lady Hamilton come Medea di George Romney, 1786
E non dimentichiamoci delle interpretazioni di Maria Callas.Prima in teatro con le musiche di Luigi Cherubini, anni '50:
E alla fine al cinema con la regia di Pier Paolo Pasolini, 1969
La belle dame sans merci di John Keats
'O what can ail thee, knight-at-arms,
Alone and palely loitering?
The sedge is wither'd from the lake,
And no birds sing.
'O what can ail thee, knight-at-arms,
So haggard and so woe-begone?
The squirrel's granary is full,
And the harvest 's done.
'I see a lily on thy brow
With anguish moist and fever dew;
And on thy cheeks a fading rose
Fast withereth too.'
'I met a lady in the meads,
Full beautiful—a faery's child,
Her hair was long, her foot was light,
And her eyes were wild.
'I made a garland for her head,
And bracelets too, and fragrant zone;
She look'd at me as she did love,
And made sweet moan.
'I set her on my pacing steed
And nothing else saw all day long,
For sideways would she lean, and sing
A faery's song.
'She found me roots of relish sweet,
And honey wild and manna dew,
And sure in language strange she said,
"I love thee true!"
'She took me to her elfin grot,
And there she wept and sigh'd fill sore;
And there I shut her wild, wild eyes
With kisses four.
'And there she lullèd me asleep,
And there I dream'd—Ah! woe betide!
The latest dream I ever dream'd
On the cold hill's side.
'I saw pale kings and princes too,
Pale warriors, death-pale were they all;
They cried—"La belle Dame sans Merci
Hath thee in thrall!"
'I saw their starved lips in the gloam
With horrid warning gapèd wide,
And I awoke and found me here,
On the cold hill's side.
'And this is why I sojourn here
Alone and palely loitering,
Though the sedge is wither'd from the lake,
And no birds sing.'
Traduzione (non mia)
Cosa ti tormenta, o cavaliere armato,
solo e pallido errante?
Giace prostrato il giunco in riva al lago,
né uccello canta.
Cosa ti tormenta, o cavaliere armato,
così smunto e abbattuto?
Lo scoiattolo ha colmo il suo granaio,
e fu colto ogni frutto.
Un giglio hai sulla fronte
rugiadosa di febbre e di tormento,
e sulla guancia una rosa appassita
rapidamente muore.
Una dama incontrai
bella nei prati, figlia delle fate;
lunghi i capelli e il passo suo leggero,
e gli occhi folli.
Composi una ghirlanda per il suo capo,
e braccialetti e un cinto
fragrante, mi guardava innamorata,
con un dolce lamento.
Sul mio corsiero al passo la posai,
né altro vidi quel giorno,
ché reclina da un lato ella cantava
canzoni d’incantesimo.
Cercò per me dolci radici e miele
e rugiada di manna;
nel suo ignoto linguaggio alla mi disse:
“Amo te solo”.
Nella magica grotta mi condusse,
là pianse disperata e sospirò,
là io le chiusi i folli folli occhi
con quattro baci.
Mi cullò fino al sonno,
là misero sognai l’ultimo sogno
da me sognato mai lungo il pendio
della fredda collina.
Vidi pallidi re, guerrieri e principi
dal mortale pallore che gridavano:
“La belle Dame sans merci
ti ha preso nella rete”.
Nel crepuscolo vidi le arse labbra
in orrida minaccia spalancate,
e quivi mi svegliai lungo il pendio
della fredda collina.
Per questo io qui soggiorno
solo e pallido errante,
benché il giunco è prostrato in riva al lago,
né uccello canta.
di Dante Gabriel Rossetti, 1848
di Dante Gabriel Rossetti, 1855 ca. (penna e matita)
di Henry Maynell Rheam, 1901 (acquarello su carta)
di Sir Frank Dicksee, 1890 ca.
di John William Waterhouse, 1893
di Arthur Hugues
di Frank Cadogan Cowper
La Stregoneria, come forse avrete capito, è uno dei tanti aspetti del Paganesimo.Non tutti i Pagani però sono Streghe (e con questo termine s'intende anche il genere maschile).Uno dei luoghi comuni sulle Streghe è che siano in contrapposizione con le Fate come dire: Streghe cattive/Fate buone, ma non è così.Le Streghe sono come delle Sacerdotesse in contatto col Divino mentre le Fate sono degli Spiriti. Inoltre le Fate non sono sempre dolci e zuccherose come spesso vengono rappresentate, ma hanno delle loro regole e possono anche essere terrificanti.
Esistono anche le Feste delle Streghe e le potete trovare qui.
Spero di avervi incuriosito e chiarito alcune questioni.
Aggiornamento 17 aprile 2011:
Due cose vorrei dire aggiungere. Innanzitutto, l'immagine che viene data nei film e telefilm è sfalsata: una strega non fa incantesimi come se le uscissero fulmini dalle mani e i suoi occhi non si illuminano quando pronuncia un incantesimo.Inoltre, l'accusa di stregoneria purtroppo esiste ancora. Tra i paesi più poveri del mondo, ce ne sono alcuni dove la malattia viene ancora considerata come un malocchio e allora si fa una vera e propria caccia alle streghe esiliandola o anche uccidendola. Questo fatto non riguarda solo le donne, ma anche i bambini: in alcuni paesi dell'Africa i bambini vengono uccisi se sospettati di stregoneria anche dai loro genitori convinti dai pastori religiosi.Per saperne di più vi consiglio di andare in questa pagina.
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COMMENTI (2)
Inviato il 24 dicembre a 13:13
Cosa speravi allora di poter leggere? Comunque non ho minimamente pensato di star scrivendo un'opera epica come sostieni e quello che dici mi lascia indifferente.
Inviato il 23 dicembre a 22:35
che accozzaglia di puttanate e quanto tempo inutile perso a scriverle pensando di aver fatto un'opera ''epica'' ..per le povere idiote che si mettono a leggerle..