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Chi non ha memoria non ha futuro.

Creato il 29 novembre 2012 da Gianna
Chi non ha memoria non ha futuro.Non v’è dubbio che le ragioni dell’antifascismo appaiano oggi molto più evidenti e urgenti che qualche anno fa. Oggi in ogni parte d’Europa le politiche della destra identitaria e neonazista diventano sempre più aggressive e i governi lasciano fare. Non ci vuole molto a capire che ciò non promette nulla di buono. Anzi, lo sanno tutti. Non è un caso che la manifestazione antifascista di sabato 24 novembre per la chiusura della sede di CasaPound a Bologna abbia avuto una così larga e composita partecipazione. Saluti e applausi dalle finestre e dalle terrazze. Gente del quartiere che scendeva di casa per unirsi al corteo. Gente che cantava «Bella ciao» ai margini della strada.Chi non vede proprio nulla è invece un giornalismo di pseudosinistra che cerca sempre di aprirsi al dialogo democratico, sociologico, promozionale o indulgente con «l’altro»… L’ultimo insulto alla memoria antifascista viene ora dal «Manifesto», sempre fecondo di idiozie pseudo-revisioniste e anti-antifasciste in nome del «nuovismo» a tutti i costi.Sul «Manifesto» del 23 novembre 2012, tal Alessandro Portelli scrive un articolosull’aggressione razzista e squadrista (ma questa parola non appartiene al lessico portelliano) ai tifosi inglesi in un pub romano. E a un certo punto scrive:«Il commento più frequente sulle radio laziali è: non ci crediamo, non possiamo essere stati noi. Ora, l’incredulità è il primo stadio della reazione a un trauma, come quando uno viene a sapere di avere una malattia gravissima (e non riguarda solo i tifosi di calcio: vi ricordate quando cantavamo “Impossibile, un compagno non può averlo fatto”, e invece i “compagni” lo facevano eccome)».Ora, la citazione è quella della Ballata del Pinelli che racconta l’assassinio di un anarchico all’interno della Questura di Milano dopo la strage neofascista di Piazza Fontana:“Impossibile” – grida Pinelli –
“Un compagno non può averlo fatto
Tra i padroni bisogna cercare
Chi le bombe ha fatto scoppiar”.
Qui non si tratta neanche di dire che Portelli dice il falso e calunnia i vivi e i morti: lo sanno tutti che lo stragismo in Italia, da Piazza Fontana fino a Gianluca Casseri, è solo e unicamente neofascista.Qui non si tratta neanche di boicottare un giornale come il «Manifesto» che vive un pessimo epilogo, indegno della sua storia, e che sparirà da solo. Né si tratta di rimpiangere tutti gli euro dati in questi anni a sostenerlo, anche se oggi appare evidente che si potevano usare meglio.Quello che fa specie è che Portelli abbia la tessera dell’ANPI: la restituisca, perché i combattenti che hanno lottato e dato la vita per liberarci dal Fascismo non meritano le sue menzogne revisioniste dette a mezza voce, parlando d’altro…Oggi le trasformazioni della società sono rapide, tumultuose, imprevedibili, e le questioni che ci troviamo ad affrontare sono davvero tante. Ma proprio per questo occorre non dimenticare che chi non ha memoria non ha futuro.
Staffetta

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