La nuova discesa in campo di Silvio Berlusconi è stata salutata da una platea di centocinquanta anziani, reclutati a loro insaputa per rimpolpare il parterre del convegno dei Cristiano riformisti presso l’Hotel Ergife di Roma. Nel frattempo sono state avviate le grandi manovre per rinnovare l’immagine del partito, tra l’addio di Stracquadanio e la sofferenza composta di Cicchitto. Nicole Minetti viaggia riottosa verso le dimissioni: si mormora con insistenza che verrà rimpiazzata da tale Nicole Binetti, nota per la devozione ortodossa al crocifisso. Angelino Alfano avrebbe annunciato tra le lacrime la propria natura di Untermensch politico, confessando l’inutilità delle primarie di fronte alla candidatura del proprio mentore. Pare che il suo più grave errore politico sia stato quello di aver ammesso la sconfitta del Pdl alle amministrative, proponendo di rifletterci sopra.
I colonnelli di An sono profondamente delusi per l’epifania di un cerchio magico di badanti potenziate da puri siliconi e consulenti mannari come Diego Volpe Pasini, noto per aver organizzato ronde anti-prostituzione (non ad Arcore, sia chiaro), oltre che per aver proposto un referendum abrogativo della legge Merlin, l’abolizione dei campi nomadi, l’introduzione delle taglie per i ricercati e della pena di morte: insomma, un democratico tendenza Putin, in linea con le preferenze del miglior premier degli ultimi centocinquant’anni.
Mentre una delegazione di fedelissimi di Silvio si è recata in visita alla mummia di Lenin per carpirne i segreti, queste sono le prime indiscrezioni sulle nuove ipotesi di partito per il 2013:
Rosa tricolore: prevede il coinvolgimento di Matteo Renzi, l’uscita dall’euro, la stampa di cartamoneta nella zecca di Cologno Monzese e la designazione di squadristi di governo. Il congresso fondativo si terrà presso l’hotel Ergife di Roma alla presenza di una folta platea di hostess, sedie, cacciatori veneti e associazioni bocciofile.
Rosa nostra: prevede il coinvolgimento di Marcello Dell’Utri, la ridefinizione dei costi di appalti, concessioni e servizi pubblici, l’abbattimento (con Kalashnikov) della pressione fiscale, l’innalzamento dello spread come simbolo di virilità, l’abrogazione del codice penale, l’introduzione di un sistema elettorale a base conviviale e la designazione del candidato premier in base al più elevato numero di citazioni in intercettazioni telefoniche. Il congresso fondativo del partito si è già tenuto nel 1992, senza testimoni.
Siamo Italia: progetto esistenzialista, prevede il coinvolgimento di Marcello Pera, la beatificazione di Fabrizio Cicchitto, l’essiccamento delle istituzioni, l’introduzione della concussione in costituzione e del guidrigildo elettorale. Il congresso fondativo del partito si terrà in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa, “Donne di denari. Storia dell’emancipazione prezzolata da Messalina all’Olgettina”.
Italia Libera: prevede l’abolizione della custodia cautelare in carcere e la depenalizzazione definitiva del falso in bilancio, della corruzione e dell’abuso d’ufficio, sul presupposto che l’unico modo efficace per debellare un fenomeno criminale sia abolirne la rilevanza penale. Auspica un sistema elettorale proporzionale con roulette russa, il ritorno al baratto, l’uscita dall’eurozona e la creazione di parchi a tema in luogo degli antiestetici edifici penitenziari. Il congresso fondativo del partito si terrà nell’ala di massima sicurezza del carcere di Rebibbia.
Eccoci Italia. Si tratta, com’è evidente, di una minaccia. Il suo simbolo ha forma circolare con la rappresentazione geografica della penisola. Pare però che alcune regioni siano state già rubate.
Forza Italia: prevede il coinvolgimento di un noto editore e imprenditore, la creazione di un milione di posti di lavoro e di un nuovo miracolo italiano. Qualcuno potrebbe in effetti trovare programma e partito poco originali, ma in Italia la storia gira intorno a se stessa come un criceto nella ruota.