Dopo la netta vittoria elettorale, Tsipras ed il suo partito Syriza, non avendo raggiunto per un soffio (2 seggi), la maggioranza assoluta del Parlamento greco, dovrà trovare un alleato di governo nei prossimi tre giorni. Stamattina il leader della sinistra radicale ha incontrato i rappresentanti del partito degli Indipendenti Greci con i quali ha trovato un accordo per formare la coalizione per il nuovo esecutivo. Questa scelta, che suscita dubbi ed incredulità nei media, è stata fatta dopo il rifiuto degli altri due partiti To Potami (6% e 17 seggi), centro-sinistra, nato da una scissione nel Pasok , e il Kke ( 5,47% e 15 seggi) , partito comunista greco. Domani pomeriggio o mercoledi mattina ci sarà il giuramento del governo capeggiato da Alexis Tsipras.
Chi sono gli Indipendenti Greci? Il partito è nato il 24 febbraio 2012 da una scissione di Nuova Democrazia, partito principale di centro-destra greco capeggiato dall’ex premier Samaras. La causa della divisione è stata la forte opposizione alle politiche di rigore portate avanti dal governo di Lucas Papademos, di cui Nuova democrazia faceva parte, e al memorandum d’intesa firmato con la troika Ue, Bce e Fmi. Il suo leader Panos Kammenos, economista, tuonò contro l’Ue e il Fmi bollandoli come autori di un “vergognoso ricatto” verso il popolo ellenico ed attaccò Samaras perchè “prende ordini dalla signora Merkel e non si comporta come se fosse uno Stato sovrano” . Partito euroscettico, nazionalista, aderente al Gruppo dei Conservatori e Riformisti nel Parlamento Europeo, contrario all’immigrazione e al multiculturalismo. Con i suoi tredici deputati, frutto del suo risultato elettorale (4,75%), andrà a formare un governo contro le politiche di austerità e la rinegoziazione del debito pubblico con le istituzioni europee.
Programma di Tsipras. Dopo i primi exit poll e le prime proiezioni sui voti reali, Tsipras ha parlato di nuova rinascita della Grecia e di un cambiamento storico per il popolo ellenico. Le tre misure più significative nell’agenda del futuro governo ci saranno forti interventi nel welfare e nella sfera dei diritti. Innanzitutto la sanità gratis per i meno abbienti. Una misura che andrebbe a contrastare il dramma greco, con seri e gravi aumenti delle disuguaglianze, assenza di accesso alle cure. Successivamente il salario minimo, ora fermo a 340 euro e che Tsipras intende portarlo a 750. Inoltre, il leader di Syriza ha annunciato di voler reintrodurre la tredicesima per stipendi e pensioni fino a 700 euro, tagliati dalle politiche di austerità. Infine, il programma di governo riguarderà le frequenze televisive private, oggi esenti da tasse statali, ma da domani dovranno corrispondere allo Stato circa 3 miliardi di euro.
Ma la questione fondamentale, e che potrebbe modificare le politiche europee, sarà la rinegoziazione del debito. Tsipras ne chiede un taglio del 60% per investire nelle politiche sociali e riportare la situazione greca in condizioni umane. Tutto questo sarà possibile attraverso una conferenza mondiale sul debito, come avvenne nel 1953 a Londra e che vide la Germania beneficiare di una sostanziale cancellazione dei debiti di guerra. Nei prossimi giorni e settimane vedremo, alla prova dei fatti, se e quali promesse verranno mantenute dal leader della sinistra radicale e se le sue azioni modificheranno ed influenzeranno il panorama politico-economico europeo.