Di Giancarlo Sali il 17 ottobre | ore 15 : 07 PM
Cerchiamo di ricostruire e di dare un significato, nel senso lato del termine, all’organizzazione criminale protagonista della guerriglia di Roma, 48 ore fa.
I Black Block o Black Bloc (letteralmente blocco nero) devono la loro denominazione ad un termine coniato dalla polizia tedesca, perché le origini del Movimento risalgono agli inizi degli anni 80 in Germania, dove persone vestite di nero appunto e con maschere dello stesso colore, partecipano attivamente alle manifestazioni anti-nucleare. Si rifanno ad un estremismo di sinistra extra-parlamentare. Il colore nero non possiede alcun logico collegamento con ideologie politiche neo-fasciste o neo-naziste, ma pare sia stata una scelta per identificare bene e dare forza al gruppo durante le manifestazioni, e nascondere da identificazioni, tramite le stesse maschere, i propri membri durante le azioni vandaliche e criminali.
Nel 1999 i Black Block tornano alla ribalta a Seattle durante le manifestazioni contro la Conferenza ministeriale del Wto. Nelle stesso anno sono a Praga durante la riunione del Fondo Monetario Internazionale. Nel 2007 sono nel Quebec contro la Banca Centrale Europea. Nel Giugno di quest’anno sono a Goteborg in occasione del Consiglio Europeo: nell’occasione i poliziotti sparano contro 3 ragazzi pacifisti, estranei al Movimento.
In Italia sono noti oltre che per i fatti dell’altro ieri, anche per la violenza inaudita testimoniata durante il G8 di Genova del 2001. In quel caso, come in quello recente, la loro strategia fece emergere la disorganizzazione delle forze di polizia, in balia dei rivoltosi per ore/giornate intere.
Ma qual’è il pensiero alla base dello loro azioni? Sono un’organizzazione anarchica, anti-forze dell’ordine, contro il potere politico ed economico/finanziario vigente a livello mondiale, contro ogni forma di globalizzazione, di neo-capitalismo (da non sottovalutare anche la componente anti-nucleare). Distruggono proprietà collegate a qualsiasi forma di capitalismo, vedi banche, ministeri, sedi di multinazionali, automobili di lusso. Tuttavia, come a Roma, questi criminali distruggono anche auto o case di gente comune, vetrine di negozi, simboli della cristianità. Nulla di tutto questo appare sensato.
In Italia si parla anche di commistioni con centri sociali e Movimenti No Tav, anche se, considerando il gruppo a livello internazionale, i propri adepti derivano principalmente da altre nazioni, in primis Germania e Stati Uniti.