Se la bolletta aumenta la logica vorrebbe che la spina venisse staccata, nel mondo politico, però, la logica non è di casa e sebbene la bolletta, o meglio, tutte le bollette, continuino ad aumentare il contatore di palazzo Chigi continua a girare garantendo l’esistenza ad un governo che sin qui sembra aver definitivamente smarrito tutto il consenso di cui godeva agli inizi. La domanda che ci si pone oggi è la seguente: cosa mantiene ancora in vita Monti e i suoi tecnici? Azzardare ipotesi è lecito, oltre che opportuno. Il governo non cadrà per colpa dell’Europa, ovvero nessun tecnocrate parruccone di turno ha ancora espresso giudizi fortemente negativi a riguardo, come successe invece per Berlusconi mesi fa. Di certo c’è, che sul piano europeo molto dipenderà dal vertice di venerdì prossimo, quando Monti, per l’ennesima volta, tenterà di convincere la Merkel a non perseguire il suo “rigoroso” piano e a concedere un po’ di spazio anche alle ricette altrui. Sul fronte interno i partiti aspettano frementi i risultati dell’incontro poiché se Monti dovesse conseguire anche il benché minimo successo, saranno pronti a prendersene i meriti, almeno dal punto di vista della reiterata fiducia manifestata. Se vi fosse insuccesso, invece, sono pronti i falchi dei partiti stessi a rincarare la dose delle loro tesi, che vedrebbero in autunno elezioni anticipate. Neanche in questo caso però il governo ne verrebbe intaccato. I leader dei principali partiti sanno benissimo che sarebbe un suicidio in termini organizzativi, i tempi non sono maturi e nemmeno le alleanze. Sia a destra quanto a sinistra. Dunque Monti non cadrà nemmeno per questo motivo. Non sarà neppure l’antipolitica e nemmeno il suo guru Grillo a far cadere l’Esecutivo poichè non siede, né lui, né il suo movimento in Parlamento e sino al quel momento conterà come il due di picche. Ma possibile che allora nessuno sia capace di travestirsi da elettricista ed intervenire sul quadro elettrico della macchina governativa? Tutti i motivi su elencati basterebbero eccome a fungere da tronca cavi, e qui per brevità mi limiterò a questi, sebbene ce ne siano diversi altri. Gira e rigira non riesco a farmene una ragione. Ma poi penso che di mezzo ci deve essere qualcosa, una entità superiore, ed ecco che dalle nebbie dei colli romani spunta un dio, il dio danaro. Vile, se volete, e di sicuro pagano, ma è lui l’artefice della sopravvivenza. Mi riferisco segnatamente alla maturazione dei tempi della legislatura che consentirà ai parlamentari di godere del vitalizio; duemilacinquecento euro netti al mese. Insomma è la cara vecchia colla che producono gli scranni delle camere a tenere ancora in vita il governo, prima della metà del 2013 i parlamentari non staccheranno nessuna spina per il succitato motivo. Vedrete che dal quel dì ogni attimo e ogni scusa saranno propizi a far fioccare sfiducie. Solo allora si leveranno cori trasversali sulla inopportuna continuazione di un governo che aveva esaurito il suo compito. Leggasi fanc…..Monti ormai i soldi li abbiamo avuti. (nella foto: una parlamentare...da metà 2013)