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Chi tocca i Fini muore

Creato il 14 ottobre 2011 da Dagored
Chi tocca i Fini muore
Non l'ha presa per niente bene il presidente della camera Gianfranco Fini, se ha deciso di chiedere le dimissioni del direttore del Tg1 Augusto Minzolini a causa di due servizi giornalistici trasmessi dal telegiornale di Rai1, nei quali si criticava la sua gestione della camera e l'interpretazione dei regolamenti che disciplinano i lavori.
"Uno strappo istituzionale senza precedenti" lo definisce la finiana Flavia Perina, riferendosi ai servizi del Tg1 e non ai comportamenti del presidente Fini e scambiando evidentemente le funzioni del direttore di un telegiornale e quelle del presidente di una delle due camere del parlamento italiano.
Una dichiarazione veramente chiarificatrice quella dell'On Perina, perché fa ancora una volta luce su cosa, secondo i politici italiani, dovrebbero essere i telegiornali della Rai, o almeno quello della prima rete, perché fli altri due sembrano invece essere sottoposti a regole diverse.
Sono ormai mesi che il direttore Minzolini viene attaccato in tutti i modi e la richiesta delle sue dimissioni è avanzata un giorno si e un altro pure dalle persone più disparate.
La ragione è che Minzolini sarebbe troppo di parte, troppo vicino al governo e al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, come se il Tg1 non fosse da sempre un telegiornale vicino al governo in carica.
Gli si contesta di esternare troppe opinioni personali, come se il compito del giornalista non fosse quello di dire quello che sa e che pensa.
Chi tocca i Fini muore
L'ultimo caso, è incentrato sull'intervista al giornalista Franco Bechis che esprime il proprio dissenso sulle scelte operate dal presidente della camera Fini in ordine alle votazioni dell'assise da lui guidata, ma per l'On Perina, che incredibilmente fino a pochi mesi or sono dirigeva un giornale, occorreva un contraddittorio, manco si fosse trattato di un dibattito politico pubblico. Quanti telegiornali verrebbero chiusi se si decidesse con questo metro?
Ma è ormai chiaro che il metro usato per misurare il Tg1 è diverso da quello usato per gli altri media. Il Tg1 dovrebbe astenersi dal criticare i politici a prescindere essendo il suo compito istituzionale quello di fornire un'immagine patinata, da cinegiornale Luce, dei politici e del loro operato giornaliero.
Una visione, quella dell'On Perina, condivisa dal presidente Fini, che minaccia di ricorrere alla magistratura per difendere il suo buon nome. Sappiamo bene che l'uomo di Montecarlo ha con la potente corporazione togata ottimi rapporti, ma sarebbe meglio che la propria reputazione la curasse mantenendo dei comportamenti più decorosi, invece che monacciare querele contro chiunque si azzardi a criticarlo.
Naturalmente nessuno invoca per Minzolini la libertà di stampa, di parola, l'articolo 21 della Costituzione e nemmeno la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Anzi, gli indignati in servizio permanente effettivo sono pronti ad appoggiare la richiesta di censura e rimozione, perché loro lottano si per la libertà di stampa e di parola, ma soltanto se gli altri pensano e dicono quello che pensano e dicono loro, altrimenti RAUSS!!!

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