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Chi va con lo Zoppo... legge 'Rock Progressivo Italiano' di Andrea Parentin

Creato il 28 agosto 2012 da Conlozoppo
Chi va con lo Zoppo... legge 'Rock Progressivo Italiano' di Andrea ParentinInsieme ad Augusto Croce, Andrea Parentin è l'unico "attivista prog" italiano a ragionare e muoversi in termini internazionali. Già columnist di ProgArchives, il cultore triestino ha scelto l'inglese come lingua operativa grazie a due motivazioni forti: la prima riguarda l'esigenza di una circolazione internazionale del proprio lavoro, la seconda è legata all'approccio, al punto di vista. Non è un caso che il saggio d'apertura di Rock Progressivo Italiano (prodotto in proprio e disponibile via Amazon) abbia un titolo - e, chiaramente, una direzione - limpido e programmatico: "Il prog italiano spiegato ai miei cuginetti australiani".
Probabilmente il nostro prog non aveva mai avuto un'illustrazione così semplice e lineare, ma la caratteristica principale dell'osservazione di Parentin è nella considerazione unitaria e complessiva del fenomeno, senza privilegiare gli anni d'oro a discapito del new prog dagli anni '80 ad oggi. La terza e quarta parte del testo lo confermano in pieno: una personale playlist dell'autore (i suoi 100 dischi preferiti, dal Banco alla Maschera di Cera, dai Delirium agli Arpia) e un analitico viaggio nell'Italia del prog contemporaneo - regione per regione, link per link - lasciano svanire aprioristici steccati tra vecchio e nuovo prog. Il saggio centrale sviluppa la tesi cara agli ambienti stranieri, secondo la quale il Rock Progressivo Italiano è un genere a sè all'interno del linguaggio prog internazionale, una corrente con proprie peculiarità non solo geografiche.
Parentin segue dunque il percorso di Forni e Barbagli, aprendosi senza difficoltà al prog contemporaneo, lanciando collegamenti, equiparazioni e parallelismi assai utili. Balza all'occhio la radicale differenza tra l'epoca "classica" e quella attuale: la presenza di un "indirizzo politico" nei protagonisti dei '70 è la chiave di volta per lo sviluppo del fenomeno, elemento che manca invece nelle dinamiche attuali, concentrate prevalentemente tra studi di registrazione e chiacchiere on line. Benchè privo del lessico "scientifico" caro a Storti e Alfano, Parentin ha realizzato un ottimo compendio, consigliato sia ai neofiti che ai cultori più smaliziati: non sarebbe male vederlo in veste "ufficiale" sugli scaffali delle librerie italiane ed estere.
http://www.amazon.com/Rock-Progressivo-Italiano-introduction-Progressive/dp/146373428X
D.Z.

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