«Chiamatelo decreto salva-Italia». Così dice il Professore, ovvero il premier Mario Monti. Una manovra di lacrime e sangue o forse solo sangue. Secondo il presidente del Consiglio l’intervento, che prevede una stretta sulle pensioni e una stangata sulla casa, è l’unico modo per non far precipitare l’Italia. Monti a gran voce chiede il sostegno del Parlamento se no, dice, «Senza questo pacchetto l’Italia crolla, va in una situazione simile a quella della Grecia, verso la quale abbiamo grande simpatia ma che non vogliamo imitare».«Abbiamo la stretta necessità e la profonda convinzione di salvare l’Italia in modo che tutti contribuiscano a questo sforzo». E’ vero o si tratta di “terrorismo mediatico”? Monti vuole andare avanti e nel Paese reale il malcontento cresce. Monti parla di sacrificio giusto ed equo, qualcosa che fatto da tutti salverà il Paese. Ma sono veramente tutti?
La stangata sulle pensioni fa tremare così come lavorare per il 41esimo anno, intanto il caro vita è evidente la stangata sull’anzianità e il blocco della scala mobile (per tutte escluse tutte quelle sotto i 960 euro) fa paura, e la paura segna 90! Anzi no, forse qualcosa in più. Le Borse paiono essere contente della maxi stangata intanto però politicamente sembra che mantenimento dell’adeguamento del caro vita per le pensioni basse viene compensato con una una tantum dell’1,5% sui capitali rientrati dall’estero con lo scudo fiscale di Tremonti, che viene incontro alle richieste del Pd. Di certo pare esserci nessun aumento sull’irpef quella del 41% per i redditi oltre i 55.000 e del 43% per i redditi dai 75.000 euro in su.




