Un altro caso di “sexist corporation” in pochi giorni.
Un’altra azienda italiana per duplicare chiavi usa un giochino di parole con un linguaggio non solo volgare e scurrile ma offensivo verso le donne, ancora una volta relegate ad oggetti sessuali passivi.
L’immagine che accompagna la pagina Facebook (QUI) è quella della solita tettona sessualmente disponibile abbracciata al proprietario del negozio. Sappiamo benissimo quanto fa male un linguaggio così in un contesto dove la condizione femminile è preoccupante, dove la violenza sessuale è in aumento e dove la sessualità femminile non è stata ancora liberata da certi tabù.
“Te le chiavi tutte” vale a dire negare che il sesso è un atto che si fa in due, con il consenso reciproco e con due figure che hanno lo stesso ruolo attivo durante il rapporto sessuale. Dunque la donna è ancora relegata ad oggetto da “chiavare” per ottenere prestigio sociale, dove il consenso può essere anche un optional.
Perché nel nostro contesto è l’uomo ad ottenere prestigio sociale quando scopa con tutto l’universo femminile, cosa non concessa alle donne poiché secondo l’immaginario collettivo “si fanno chiavare”, quindi si concedono, quindi sono passive, quindi sono “troie”.
Quindi questo tizio STA PROMUOVENDO un linguaggio DISCRIMINATORIO verso le donne, veicolando che è solo l’uomo ad ottenere prestigio sociale scopando, una vera e propria discriminazione verso le donne che ancora una volta hanno lo stigma della “prostituta”.
L’azienda si trova a Sesto San Giovanni in provincia di Milano e vende accessori, motocicli e ricambi per automobili, quindi sdogana bene anche un altro stereotipo “i motori sono roba da uomini, quindi noi ci rivolgiamo agli uomini”.
Il sito web è questo: http://www.chiavicodificate.it/, dove potete trovare anche i recapiti.