I Bulls rischiano grosso in casa dei Pacers mentre solo il talento delle loro stelle salva gli Heat da una sconfitta a Philadelphia: adesso manca a entrambe un solo successo per andare alle semifinali della Eastern Conference. Si ferma invece Dallas che va 2-1 nella serie contro Portland
Vittorie esterne difficili per Chicago (nonostante il 6/28 della coppia Rose-Boozer) sul campo di Indiana e per Miami su quello di Philadelphia: per entrambe arriva comunque il punto del 3-0 nella serie, e ora manca una sola vittoria per approdare alle semifinali della Eastern Conference. Dallas, invece, andrà almeno a gara-5 dopo lo stop subito a Portland.
- Derrick Rose lotta con Josh McRoberts
Indiana Pacers-Chicago Bulls 84-88 (serie 0-3)
Un solo canestro dal campo nella seconda metà di gara per Derrick Rose, ma arriva al momento giusto. Mancano circa 17 secondi alla fine quando il playmaker dei Bulls infila la difesa dei Pacers in penetrazione, chiudendo a modo suo con la mano sinistra appoggiando al vetro per il layup del +2 (86-84). Tutto questo negli ultimi secondi di una partita tosta, equilibrata (mai uno scarto superiore ai 6 punti), con Indiana che vuole credere nelle proprie possibilità di allungare la serie (dopo essere stata per due volte vicina a espugnare il campo di Chicago), e con Darren Collison in campo malgrado l’infortunio alla caviglia sinistra rimediato in gara-2. I Pacers si giocano il possesso decisivo ovviamente con Danny Granger, che però sbaglia la tripla del possibile sorpasso a 2 secondi dalla fine (Brewer chiuderà il conto dalla lunetta). I padroni di casa pagano l’1/10 da fuori e le percentuali dei lunghi (3/12 dal campo sia per Hibbert che per Hansbrough), mentre i Bulls (nonostante un Boozer da 2/10) portano via il punto del 3-0 segnando appena 28 volte dal campo (38.9% totale, ma un ottimo 9/20 da fuori).
Indiana: Granger 21 (9/16, 1/5), Jones 11, Hansbrough 10. Rimbalzi: George 12. Assist: Granger, Collison, George e Dunleavy 2.
Chicago: Rose 23 (2/12, 2/6, 13/15 tl), Deng 21, Korver 12, Noah 11. Rimbalzi: Boozer 11. Assist: Deng 6.
- La soddisfazione di Chris Bosh e LeBron James
Philadelphia 76ers-Miami Heat 94-100 (serie 0-3)
Miami è sotto per tre quarti in casa dei 76ers (con eccezione del 6-0 in avvio di secondo quarto che porta gli Heat sul 56-52), ma alla lunga il talento delle sue stelle finisce per fare la differenza. I padroni di casa ci credono, partono a razzo (9-0 in due minuti, con i lunghi protagonisti – 4 per Hawes e 2 per Brand), e trovano anche il modo di rispondere alla rimonta e al buon avvio di Miami dopo l’intervallo. Meeks e Holiday aprono e chiudono con una tripla a testa un parziale di 12-0 che riporta Philadelphia avanti di tre possessi (64-56 a 7’54 dall’ultima pausa), ma Wade, James e Bosh hanno ancora molto da dire: i tre segnano 23 dei 27 punti di Miami nell’ultimo quarto (Bosh e Wade 8, James 7). Comincia LeBron con la tripla del sorpasso sul primo possesso ospite della frazione finale (76-75 a 11 minuti dalla fine), poi arriva un parziale di 8-1 iniziato con la schiacciata di Joel Anthony (servito da Wade) e chiuso da 2 a testa dei Big Three della Florida per il +10 Heat (90-80 a 4’52 alla fine). Le triple di Holiday e Lou Williams riavvicinano Phila (94-98 a 43 secondi dalla sirena), ma dopo l’errore di James ancora Williams scaglia da fuori il tiro del possibile -1 con 5 secondi da giocare, ma sbaglia. Chiude dalla lunetta James Jones, e Miami va sul 3-0.
Philadelphia: Brand 21 (9/15, 3/4 tl), Holiday 20, Williams 15, Hawes 12, Iguodala 10. Rimbalzi: Brand 11. Assist: Iguodala 10.
Miami: Wade 32 (10/19, 12/12 tl), James 24, Bosh 19, Ilgauskas 10. Rimbalzi: James 15. Assist: Wade 8.
- Duello LaMarcus Aldridge-Brendan Haywood
Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks 97-92 (serie 1-2)
Una vittoria che riporta il sorriso nell’Oregon, dopo le prime due sconfitte dei Blazers in questa serie e la delusione di Brandon Roy per aver giocato solamente 8 minuti in gara-2, esternata sulle colonne di “The Oregonian”. Arrivate le scuse di Roy, che è reduce da molti problemi fisici, i Blazers hanno pensato a giocare e lo hanno fatto alla grande. Wes Matthews ne mette 22 nella sola prima metà di gara, mentre coach Carlisle si affida prestissimo a Jason Terry (10/13 dal campo con 5/7 da fuori), lasciandolo in campo per 40 minuti (e con 17 punti prima dell’intervallo è essenziale per rimanere a contatto, 54-52). Gli unici a produrre attacco per i texani sono Nowitzki e Terry, mentre i padroni di casa di soluzioni sembrano averne di più: Batum e Wallace partono fortissimo nel quarto periodo, segnando i primi 12 punti della loro squadra (7 per l’ex Bobcats, 5 per il francese), che permettono di allungare dal 75-72 al +13 (87-74 con 8’04 da giocare). Nowitzki entra nella gara con 31 punti segnati nell’ultimo quarto nei primi due episodi, qui ne mette 9 che valgono il -5 a 42 secondi dal termine (95-90), dopo che Brandon Roy (che gioca 24 minuti chiudendo con 5/7 da due, 1/3 da fuori, 3/3 ai liberi e 4 assist) manca la tripla che avrebbe chiuso la gara. Kidd fa addirittura -3 quando di secondi ne mancano 12, rispondendo all’errore di Matthews, ma dopo i tiri liberi di Andre Miller si prende la tripla del possibile -2 a 6 secondi dalla fine, sbagliandola. I Blazers provano a credere nella rimonta.
Portland: Matthews 25 (4/6, 4/6, 5/6 tl), Aldridge 20, Miller e Roy 16. Rimbalzi: Wallace 11. Assist: Miller 7.
Dallas: Terry 29 (5/6, 5/7, 4/5 tl), Nowitzki 25, Marion 9. Rimbalzi: Nowitzki 9. Assist: Terry 7.