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Chicche di pupa.

Da Suster
Chicche di pupa.
Trimamma mi ha appioppat  insignita di questo premio, e io non sto nella pelle di andare a spulciare i miei contatti mamme per vedere a chi di loro ancora mancasse e poter così mollare a mia volta a loro questa bella patata bollente. In ogni caso dispero di riuscire a trovarne dieci.Vedrò che riesco a fare.Dunque le regole per partecipare a questo giochino innocente sono le seguenti:
  1. Apporre il banner (immagine sovrastante) sul proprio blog;
  2. Avere figli in grado di esprimersi (e se non li avete verrete esclusi dal concorso. Tranquilli: non si vince mica nulla!);
  3. Scrivere (almeno) una "chicca" (leggi: uscita esilarante) del piccolo (anche plurale) in questione;
  4. Passare il premio ad altre dieci mamme (o padri, aggiungo io) blogger (se ci riuscite) e prendersi le loro maledizioni.
Allora, siccome ogni tanto mi annoto (mentalmente o sulla mia utilissima agenda) delle cose della pupa che mi fanno ridere, mi commuovono, mi sorprendono o semplicemente voglio ricordare, però non è detto che sempre devo trascriverle qui, se no sai che palle, credo che potrò sfruttare questa occasione per riversarne qualcuna nel blog.
Per esempio:

I bambini sono la voce della verità.

Quest'estate al mare io Hasuna e Mimi; ci passa accanto un tizio sulla sessantina munito di enorme appendice addominale ('na cofana proprio). Lei esclama festante: "Guadda, mamma! C'ha i'ppanzone il tigno'e!" E siccome noi, ormai di tutti i colori dall'imbarazzo, continuavamo a fare i vaghi e non sapevamo più da che parte voltarci, insiste, sentendosi ignorata: "Hai vitto che panzone c'ha il tigno'e? C'ha i'ppanzone il tigno'e!" Tanto che non era possibile proprio fare finta di niente. Quello alla fine si volta e dice: "Eh, sì, hai visto? C'ho un bimbo dentro!"
Un classico, ma fa sempre effetto quando ti capita in prima persona.

Sottigliezze.

Sempre al mare, quest'estate. Mimi indica una signora e mi fa: "Mamma, guadda, temba zia Iene quella tigno'a!". La signora in questione, pure lei voluminosa sessantenne con un'ottava di puppe cascanti e un'enorme ventre, in effetti con la povera zia Iene aveva in comune solo le dimensioni della pancia (peccato che quella della zia fosse dovuta solo al suo ottavo mese di gravidanza!).
"Mimi, a me sembra che ha solo la pancia simile a quella di zia Irene..."
"No, mamma: è popio uguale a zia Iene" (Ah, beh, se lo dici tu! Povera cognata...)

Nel fantastico mondo di Mimi.

La pupa si sveglia lacrimevolmente e chiamandomi a gran voce dal suo sonnellino pomeridiano.
La mamma accorre, consola e poi chiede: "Cosa è successo, Mimi? Perché piangevi?"
Lei ci pensa un po' su, seria seria, poi mi fa, tutto d'un fiato: "Pecché il Gatto e la Volpe, quei bibbanti, mi hanno rubato le monete d'oro di Geppetto!" (Ebbene sì: ho creato un mostro).

Personaggi notevoli (sempre della nostra estate).

Sulla spiaggia di Marina la pupa nota un bagnante piuttosto alto e corpulento nell'ombrellone avanti al nostro, un omaccione pompato che indossa una bandana in testa da cui spunta una brizzolata e ricciuta coda di cavallo, uno slippino nero alquanto aderente, esibisce orecchino e una serie di vistosi tatuaggi.
Lei mi si avvicina e dice piano, con tono cospiratorio: "Mamma, hai vitto? C'è un pi'ata!"

Cose che accadono.

Alla pupa piace provarsi le mie scarpe. Le mette e poi dice: "Hai vitto, mamma, come sono bella? Guadda, come sono elegante!" Cioè, anche se si mette gli zoccoli Birkenstock fa questa manfrina: è proprio senza speranza. Ma in genere predilige quelle un po' più... da femmina.
Così un bel giorno se ne andava sciabattando per casa con un paio di leziose scarpette nere con ideogrammi stile cinese da me acquistate anni fa per un matrimonio o giù di lì, che io forse avrò messo due volte in vita mia. A un certo punto se ne viene e mi fa: "Mamma le ccappe tono nello ggabuzzino: tono tutte bagnate, le ho lasciate là." Mah! Lì per lì non ci ho fatto caso, finchè tempo dopo mi accorgo che è lei ad essere tutta bagnata. Si era ai primi tentativi con il vasino e nulla di strano che ogni tanto la facesse per via, ma... "Mimi, non avrai mica fatto pipì nelle mie scarpe?" "Eh tì, mamma: tono tutte bagnate!" (Come a dire: te l'avevo pur detto, no?)

I rischi del metodo Stanislavskij.

Ve l'ho detto che Mimi si trasforma.In questi giorni di pioggi ama mettere la sua mantellina da pioggia rossa, i suoi stivali da pioggia variopinti, e uscire a passeggio fare cik-ciak nelle pozzanghere. In questi casi è Cappucetto Rosso che va a far visita alla nonna. Camminiamo nel vialetto dei giardini pubblici sotto casa. Lei si ferma a sguazzare in una pozza, io vado avanti a camminare, la aspetto un po', mi raggiunge, proseguiamo, poi di nuovo pozzanghera, lei rimane indietro e così via. A un tratto mi raggiunge correndo e terrorizzata: "Mamma! Mamma! Ho pauva! C'è il lupo nel bocco che mi vuole mangiae!" (Eccesso di immedesimazione).

Gratitudine nei confronti del creato.

A Mimi piace tanto quando il babbo la porta in campagna a vedere le mucche in una fattoria che conosce. In queste occasioni vede un sacco di animali, dà da mangiare alle caprette e alle galline, va a cercare il gatto, si spaventa dei cani, non si schifa dell'odore e dei cumuli di cacca e ha modo di osservare il processo di mungitura delle vacche da latte.Una mattina dopo aver versato, aiutata dalla mamma, il latte della colazione nella tazza, fa per portarla alle labbra, poi si ferma, volge gli occhi al cielo e dice, con voce commossa: "Gazie mucche, che ci date il latte pe'ffa'e colazione!" (So che non avrei dovuto ridere, ma mi è scappato!)

Per interposta persona.

La mattina al momento della separazione all'entrata del nido le maestre tentano l'approccio della distrazione per slacciare la pupa dall'abbraccio simbiotico con la mamma (ora l'ingresso al nido è diventato abbastanza indolore, ma ha ancora quegli slanci di mammite al momento dei saluti), proponendole diversi argomenti allettanti. Lei senza nemmeno guardarle, mi fa: "Mamma, peffavo'e, puoi di'e alle maettre che non ho voglia di chiacche'a'e con lo'o?" (Della serie: risparmiate pure gli sforzi per oggi).

Consapevolezza di sè.

Mimi viene apostrofata per strada da una signora in vena di complimenti che le fa: "Ma guarda qui che bella bambolina che abbiamo!" Lei la guarda contrariata, poi agitando davanti al naso l'indice ammaestratore corregge: "No, tigno'a: tono una bimba, io!"
Ecco, credo che questa carrellata di esilaranti episodi pupeschi sia sufficiente ad aver dissuaso molti lettori fedeli dal continuare a seguirmi. Sono inoppugnabilmente, incontrovertibilmente, irrecuperabilmente e ufficialmente una mom-blogger, ma di quelle pese, eh!Lo so che il testo diceva: "almeno una chicca" e io ne ho riportate 24, ma l'errore è stato il non aver fissato un tetto massimo (ci fosse stato scritto "almeno una e non più di tre" sarebbe stato diverso!).Impossibile scegliere, per me. Beccatevele tutte.Ed ora stilerò l'elenco delle possibili future vittime del giochino scorrendo l'elenco dei miei contatti, in ordine di apparizione (scartando quelle che per differente conformazione del blog già so con relativa certezza che non accetteranno il gentile invito). Se già vi fosse toccato in passato, fa niente. Abbiate pazienza.Dunque, giro il premio a:
Sei cuori e una casetta (anche se dovrebbe averlo già ricevuto, ma non mi pare abbia assolto ai suoi doveri di cronaca, e poi mi piace sempre leggere delle avventure dei suoi quattro. Curiosa di leggere ciò che scriverà)GingolottiLe "M" cronacheThe Queen Father (oh, uno ci prova)Dal bruco alla farfallaImpressioni di un padre in divenireZattel appunti in (dis)ordine(Uff! A quanto sto? Ancora tre???)Aspettando... Voi!Cuor di carciofoE va bene così (Giusto per darle l'input a ricominciare a scrivere, visto che è decisamente da troppo tempo che latita! E a me manca).
Ok, nessun rancore gli esclusi, nessuno gli inclusi. Se vi infastidisce basta ignorare il giochino!e ora avdo ad avvertire i "fortunati" assegnatari.Vostra Suster.

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