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Chiesa Cattolica e culti Pagani: IL Pontefice e i 10 Comandamenti
Creato il 14 settembre 2012 da FronteliberoNIMROD, re e fondatore di Babilonia, ne era anche leader religioso.
Era un re-sacerdote, e da lui discende tutta una linea di re-sacerdoti che sono a capo dell’occulta religione misterica babilonese, fino ai nostri giorni.
Quando Roma conquistò il mondo, la religione babilonese si miscelò a quella romana.
Essa includeva l’idea di un SOMMO PONTEFICE ( Pontifex Maximus ) , uffizio iniziato e tenuto dai Cesari nel 63 A.C. Fu Cesare Augusto ad avere il titolo di Pontefice Massimo.
Cosa significava Pontifex Maximus?
La parola "Pontefice" viene da pons-ponte e fàcere-fare. Colui che fa il ponte.
I sacerdoti-re imperatori dei giorni pagani erano ritenuti coloro che facevano e sorvegliavano i ponti di Roma. Ognuno di loro era Sommo Sacerdote e aveva la pretesa di essere il ponte o la connessione tra la vita mortale e quella ultraterrena.
Nel Culto di Mitra, il Sommo Sacerdote era anche chiamato PATER PATRUM, padre dei Padri, appellativo passato poi al Papa.
Gli imperatori romani, Costantino incluso, continuarono a portare quel titolo, fino a quando, nel 376, Graziano, per ragioni Cristiane, lo rifiutò. Egli ne riconobbe l’idolatria e blasfemia. Ma all’epoca, comunque, il vescovo di Roma era già assorto al potere politico ed al prestigio.
Di conseguenza, nel 378, Damaso, vescovo di Roma, venne eletto Pontefice massimo-l’alto sacerdote dei misteri. E siccome Roma era considerata la città più importante del mondo, alcuni Cristiani iniziarono a guardare al suo vescovo come al “Vescovo dei vescovi “, capo della chiesa, e da allora in poi la cosa si è protratta fino ai giorni nostri.
Ma, come poteva, un uomo, essere allo stesso tempo, capo della chiesa e Pontefice Massimo, sommo sacerdote dei misteri pagani?
Per coprire questa discrepanza, coloro che governavano la chiesa, cercarono delle somiglianze tra le due religioni, dei punti di possibile fusione, alla ricerca di potere politico, non certo di verità.
Una stupefacente occasione venne dal fatto che presso i Caldei, il Supremo Pontefice, portava il titolo di PIETRO.
Ecco dunque una splendida opportunità per “ cristianizzare “ l’uffizio pagano di Pontifex Maximum, associando il Pietro interprete dei misteri, con il Pietro apostolo.
Per sopravanzare alcuni problemi, occorreva però insegnare che Pietro fosse venuto a Roma, e quindi venne creata la favola di Pietro apostolo quale primo vescovo di Roma, che funzionò, con i primi cristiani, ciechi all’apostasia, e poi del Papa, rappresentante di Pietro per i Cristiani, Sommo Sacerdote dei misteri, per i pagani.
Dal momento che l’apostolo Pietro era conosciuto come SIMON Pietro, è interessante notare che Roma non ebbe soltanto un Pietro, un interprete dei misteri, ma ebbe pure un leader religioso di nome Simon che venne lì nel primo secolo! Questo Simon Pietro, conosciuto da chi legge e studia la Bibbia some Simon Mago (Atti 8 : 9) si dice esser stato a Roma per dare il via ad un cristianesimo contraffatto! Dal momento che una simile cosa vi suonerà certamente bizzarra, voglio assicurarvi che non si tratta di una personale supposizione, citando direttamente da The Catholic Encyclopedia, vol. 7, pag 699 “ Impostori “.
“ Giustino Martire ed altri scrittori dei primi tempi ci informano che dopo che venne a Roma, fece lì miracoli attraverso potenze di demoni e ricevette onori divini sia in Roma che nel suo paese.. Sebbene molte stravaganti leggende siano state poi associate al nome di questo Simon … sembra tuttavia probabile che vi sia un qualche fondamento nel racconto di Giustino, poi accettato da Eusebio. Il Simon Mago storico ha SENZA ALCUN DUBBIO fondato una qualche religione, contraffazione del Cristianesimo, nella quale pretendeva di giocare un ruolo ANALOGO A QUELLO DI CRISTO “
Mentre si può supporre che Simon Pietro abbia preteso di essere un vicario di Cristo e si sa che il Papa reclama la medesima cosa, non si legge da nessuna parte che una tale pretesa sia stata fatta da Pietro Apostolo!
Un’altra mescolanza si trova nelle CHIAVI di Pietro.
Per mille anni i romani antichi avevano creduto alle chiavi mistiche del pagano dio Giano e della dea Cibele. Nel Culto di Mitra, il Dio sole aveva due chiavi. Quando l’imperatore pretese di essere il successore degli dei, e Supremo Pontefice dei misteri, le chiavi divennero il simbolo della sua autorità, e quando nel 378, il vescovo di Roma divenne Pontifex Maximus, divenne anche, automaticamente, possessore delle mistiche chiavi. Ciò gli portava riconoscimento di potere da parte dei pagani e gli permetteva di mescolare Pietro a tutta la storia, appoggiandosi su quanto Cristo aveva detto a Pietro (Matteo 16:19) “Io ti darò le chiavi del regno dei Cieli“….. in quest'affermazione si parla però di un regno celeste,le cui chiavi sono rappresentazioni del messaggio del Vangelo, attraverso il quale si entra nel regno di Dio, non di un regno terreno.
Siccome molti non lo capivano- e non lo hanno ancora capito- fu facile dipingere Pietro apostolo come il custode del Paradiso, lì a decidere chi debba o non debba entrare.
Non fu che nel 431, comunque, che il Papa pretese pubblicamente che le chiavi in suo possesso fossero le chiavi dell’autorità datagli dall’apostolo Pietro. Ciò accadde 50 anni dopo che il Papa era diventato Pontifex Maximus, possessore delle chiavi.
Prima di leggere il testo dei dieci comandamenti riportati nella Sacra Bibbia, occorre precisare alcune cose molto importanti. Dalla Bibbia, sappiamo che l'osservanza dei comandamenti di Dio è un dovere di tutti i credenti, e che tramite la loro osservanza ci si fa un tesoro nel cielo. Questo tesoro, però, non è la vita eterna, perché essa è il DONO di Dio. Quindi mediante la fede, dopo essersi ravveduti, si ottengono la remissione dei peccati e la vita eterna, e mediante l'osservanza dei precetti di Dio ci si fa un tesoro nel cielo.
Per fare un esempio pratico, credendo in Cristo si viene salvati dal peccato e dall'inferno, mentre offrendo elemosine ai poveri, aiutando le vedove e gli orfani, visitando gli ammalati, non rendendo male per male, ecc. ci si fa un premio in cielo che in quel giorno Dio farà conoscere a ciascuno di noi. Più abbiamo lavorato al bene del nostro prossimo e più grande sarà il premio.
Ripetiamo però che la salvezza dell'anima è PER GRAZIA, e non possiamo in alcun modo ottenerla per meriti personali o attraverso il battesimo, la preghiera, le elemosine, ecc.
La Bibbia dichiara: "Infatti, è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8).
"L'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù" (Galati 2:16). Siamo dunque stati salvati solo per fede, per seguire il Signore, e "per fare le opere buone, che Dio ha in precedenza preparato affinché le pratichiamo" (Efesini 2:10).
Uno sguardo ai dieci comandamenti riportati nel catechismo cattolico. Poche persone sanno che sebbene i comandamenti insegnati nella Sacra Bibbia sono dieci, quelli insegnati nel Catechismo della Chiesa Cattolica sono in realtà soltanto nove! Il secondo, infatti, è stato letteralmente cancellato, e dal decimo ne hanno ricavato due "pezzi", per coprire il vuoto del secondo. Così, ora il secondo è in realtà il terzo, il terzo è il quarto, e così via.
Vediamo ora i "dieci" comandamenti secondo il Catechismo cattolico (dal Catechismo di S. Pio X, per la preparazione ai sacramenti).
Io sono il Signore Dio tuo: 1. Non avrai altro Dio fuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste *.
4. Onora il padre e la madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dire falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d'altri.
10. Non desiderare la roba d'altri.
[ * Nota sul terzo comandamento - La Bibbia non dice "le feste", ma "il giorno del riposo", "il settimo", ossia la nostra domenica ]Ora vediamo i dieci comandamenti SECONDO LA SACRA BIBBIA, la Parola di Dio. Esodo 20:2-17:
1) "Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.2) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano. 4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo.
5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà. 6) Non uccidere. 7) Non commettere adulterio. 8) Non rubare. 9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo"Potete dunque vedere da voi la differenza. Vi chiederete per quale motivo la Chiesa Cattolica Romana ha alterato i comandamenti, e ha cancellato il secondo. Alcuni sacerdoti cattolici si giustificano dicendo che il secondo comandamento era solo per gli Ebrei (il che non è vero, poiché insieme agli altri nove comandamenti, dati anch'essi agli Ebrei, esso è Parola di Dio ed è un comando rivolto a tutti gli uomini senza distinzioni, e inoltre Dio condanna severamente qualunque aggiunta o cancellazione alla Sua Parola).
Un altro sacerdote ha risposto che in realtà, alcuni fanno una divisione tra il primo e il secondo comandamento, e però uniscono il nono e il decimo, mentre altri uniscono il primo e il secondo, e separano il nono e il decimo. Naturalmente una tale risposta è un'offesa anche al meno istruito degli esseri umani.
Un altro ancora, negando apertamente la realtà, è arrivato ad affermare che la Chiesa Cattolica non ha cambiato i comandamenti, ma che siamo noi che non sappiamo leggere.
Al di là dei sofismi e dei giri di parole, la realtà dei fatti è che se non avesse tolto il secondo comandamento, la Chiesa Cattolica non avrebbe potuto più riempire le chiese e i santuari di statue ed immagini della "madonna" e dei cosiddetti santi, insegnando i fedeli a venerarle, il che è idolatria (Dio condanna sia l'adorazione - "non li servire" - che la venerazione - "non ti prostrerai davanti a loro" - di vivi, morti, oggetti e immagini. La Scrittura dice: "A Lui solo rendi il tuo culto").Come avrebbero potuto giustificare una tale trasgressione del secondo comandamento? Così, "hanno tolto la legge, e il reato non c'è più". In Deuteronomio 4:2, Dio avverte: "Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo". Come avete potuto costatare le differenze tra la Sacra Bibbia e il Catechismo della Chiesa Cattolica, sono di vitale importanza. Le manomissioni degli insegnamenti delle Sacre Scritture (Sacra Bibbia) sono inammissibili per Dio.
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