Scicluna
Inizia oggi a Roma fino al 9 febbraio un Simposio dal titolo Verso la guarigione e il Rinnovamento, con tema incentrato sulla pedofilia all'interno del clero. 30 gli ordini religiosi presenti e 110 delegati delle Conferenze episcopali di tutto il mondo per parlare della piaga degli abusi sessuali sui minori all'interno della chiesa e degli ordini religiosi in genere. Sul sito delle news del Vaticano c'è l'intervista a mons. Charles Scicluna, promotore di Giustizia presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.Tra le tante parole di circostanza non mi aspettavo che l'intervistatore affrontasse il problema dell'omertà della chiesa su molti casi, e infatti non lo affronta; comunque butta lì una domandina facile sulla collaborazione con le autorità civili, tanto per far fare bella figura al monsignore che risponde:Parliamo di un fenomeno molto triste che non solo è peccato, ma anche delitto. In quanto delitto, c’è la giusta giurisdizione dello Stato e c’è il dovere di collaborare con questa giurisdizione penale statale. [fonte news.va]
E ancora: Possiamo dire che il Simposio è un segno ulteriore della strategia ferma e decisa con cui il Vaticano affronta oggi la lotta contro la pedofilia all’interno della Chiesa?
A cui Scicluna risponde:
Ma questo è frutto anche della determinazione mostrata negli anni, prima dal Beato Giovanni Paolo II, che ai cardinali americani nel 2002 – il 23 aprile – aveva detto: “Non c’è posto nel ministero ecclesiale per persone che possono danneggiare, dare scandalo ai giovani”. E poi anche la leadership molto forte del Santo Padre Benedetto XVI, che è di grande ispirazione per tutti perché si faccia bene e si faccia prima di tutto quello che possiamo per prevenire e, dove c’è la ferita, per curarla con attenzione e con amore. [fonte news.va]
Babini
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«Ho già espresso in varie occasioni la mia netta contrarietà alla omosessualità che considero una vera perversione contro natura. Ora se queste cose vengono commesse in tal modo osceno e turpe da sacerdoti, sarebbe il caso, come si faceva una volta, di mandarli in carcere e farceli rimanere a vita. Questi ex preti che devono essere ridotti allo stato laicale e cacciati, meritano, salva la misericordia di Dio, di finire la loro vita all’ Inferno che li aspetta. L’omosessualità in un prete, se tradotta in pratica depravata, é addirittura più grave della pedofilia, si tratta di uomini viziosi e perversi, che si sono abbandonati a oscene pratiche contro natura.» [fonte qui]Quanto alla collaborazione voluta dal nuovo pontefice, dev'essere un convincimento recente. Leggiamo cosa pensa un teologo suo connazionale come Hans Kung.
Il teologo Hans Küng in un suo recente intervento sul quotidiano la Repubblica ha accusato esplicitamente papa Ratzinger di avere imposto il silenzio sul dilagare della pedofilia nel clero cattolico e ha citato a questo proposito un ben preciso documento firmato nel 2001 dal pontefice. E’ lo stesso documento che in Germania ha fatto pubblicamente infuriare il ministro degli Interni. Hans Küng ha specificato che sui casi di pedofilia Ratzinger ha imposto il “segreto pontificio”, che però nessuno sa cosa sia. [fonte micromega]Il seguito è un articolo di Pino Nicotri su MicroMega, che non lascia intravedere un modo così diverso di interpretare gli abusi sessuali dei chierici sui minori, definiti da Ratzinger, nella Lettera della Congregazione per la Dottrina della fede, delitti contro la morale. Ma i minori violati, gli stessi che il cardinale Antonelli
visto che “il male una volta compiuto non può essere annullato”, il cardinale invita le pecorelle struprate a “rielaborare in una prospettiva di fede la triste vicenda in cui siete stati coinvolti”, e a invocare da Dio “la guarigione della memoria”[fonte micromega]non sono un delitto contro la morale, sono esseri umani violentati e segnati per tutta la vita. Un grave errore di valutazione della dignità della persona da parte della chiesa.