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Chiodi "Chiudere le Università di Messina, Bari e Urbino". Le reazioni dei Rettori
Creato il 20 agosto 2013 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi"Anche io, come Giavazzi, crederò che il governo sia impegnato a ridurre le spese (per ridurre le tasse) quando Letta e Saccomanni si recheranno a Bari, Messina o Urbino per spiegare che la chiusura di quelle tre Università (in fondo alla classifica dell'Anvur) è nell'interesse dei loro figli. Non è frequentando una fabbrica delle illusioni che ci si costruisce in futuro". - Così ha scritto sul suo profilo Facebook il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi che ha proseguito: "In un contesto inevitabile di rarefazione delle risorse pubbliche (già saccheggiate per decenni) ridurre i finanziamenti alle Università mediocri è il modo per non farlo a quelle che mediocri non sono. Se questa logica diventasse patrimonio comune, le Università sarebbero scoraggiate dal perseguire logiche baronali e punterebbero sulla qualità dell'insegnamento e della ricerca".
Durissima la replica del Rettore dell’Università di Messina, Pietro Navarra ribattendo al governatore abruzzese: “È del tutto fuori luogo il commento del presidente Chiodi, il quale, tra l’altro, riprende un commento apparso oggi sul ‘Corriere della Sera’”.
“Se da un lato appaiono inadeguate - aggiunge - talune valutazioni espresse su realtà distanti dal suo ruolo istituzionale, dall’altro sarebbe più corretto che egli, in tema di sprechi, si domandasse se nell’interesse nazionale non fosse più opportuno accorpare talune Regioni, come l’Abruzzo, che producono meno della metà della ricchezza prodotta in media nelle 20 Regioni italiane”.
“I legittimi tormenti del presidente Chiodi su come ridurre le inefficienze del settore pubblico italiano - prosegue Navarra - apparirebbero più credibili se egli, piuttosto che guardare in casa d’altri, si facesse portatore di un progetto di riassetto istituzionale con l’obiettivo di ridurre il numero delle Regioni tenendo conto della loro capacità di produrre ricchezza. Ricordiamo al Presidente Chiodi che le Regioni hanno rappresentato, sin dalla loro costituzione, la principale fonte di crescita della spesa pubblica nel nostro Paese”.
Segue la reazione del Rettore della Università di Bari, Corrado Petrocelli: “Chiudere la nostra Università? mi sembra a dir poco una visione strumentale nel momento delle iscrizioni”.
“I dati diffusi dall’Anvur - replica Petrocelli- non sono stati elaborati per stilare una classifica ma per mettere un accento sui punti di forza e su quelli che evidenziano le debolezze. Nell’ambito della valutazione fatta da esperti internazionali la nostra Università ha un piazzamento lusinghiero e annovera studiosi di primo ordine che hanno riconoscimenti a livello internazionale e, a volte, sono anche alla guida di prestigiosi punti di riferimento scientifici. Quindi io invito il presidente della Regione Abruzzo ad analizzare la qualità dei nostri docenti e dei giovani laureati, nella convinzione che occorrerebbe comunque evitare polemiche di questo tipo”.
Non è solo il magnifico Rettore a replicare al Governatore, ma anche gli studenti, come quelli di Link Bari, sindacato studentesco universitario. Alessandro Castellana, coordinatore del sindacato scrive: "Chiodi farebbe bene a impegnarsi di più a chiedere maggiori fondi per il diritto allo studio e il ripristino del Ffo invece di proporre sconfortanti esempi dell’istruzione come quello anglosassone, dove per studiare decentemente, anche ai livelli più basilari è necessario accendere un mutuo”.
Chiodi infatti aveva chiarito negli Stati Uniti “anche un obamiano di ferro qualche tempo fa ha chiuso una cinquantina di scuole pubbliche scadenti”. Anche perché - aveva aggiunto- “si deve favorire un percorso di imitazione in senso qualitativo. Altrimenti la scadente qualità degli atenei continua a essere tollerata se non perseguita per altri fini: baronie, posti di lavoro assistenziali che alla lunga peggiorano il sistema”
Lapidario il rettore dell’Università di Urbino “Carlo Bo” Stefano Pivato: “Sarebbe meglio se i politici parlassero di quello che sanno, ammesso che sappiano qualcosa”.
Dal canto suo il governatore Chiodi, rispondendo al direttore del quotidiano Abruzzo: "Nessuna gaffe, direttore, ma una cosa voluta. La vogliamo porre o no la questione della qualità anche in Italia? Poteva dire di non essere d'accordo ma che fosse una gaffe proprio no. Scontate le reazioni dei tre Rettori".
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