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Chip tatuato per rilevazioni diagnostiche, tra false promesse e finalità nascoste

Creato il 12 agosto 2011 da Tnepd

Chip tatuato per rilevazioni diagnostiche, tra false promesse e finalità nascoste

Chip tatuato per rilevazioni diagnostiche, tra false promesse e finalità nascoste Sull’edizione on line di Repubblica-Salute leggiamo di una sorta di incrocio tra un tatuaggio ed un circuito stampato, una sorta di super tecnologico innesto più sottile di un capello che si imprime sulla pelle, che nel futuro non troppo lontano potrebbe rilevare “tutti i segnali vitali aiutando i medici ad intervenire rapidamente nell’effettuare un check-up d’urgenza”. Il sogno di chi lo sperimenta e lo sta mettendo a punto è di sostituire questo piccolo oggetto ad altri apparecchi elettronici utilizzati a scopo diagnostico. Ma sarò tutto vero? Le promesse che fanno i costruttori saranno poi mantenute? Nell’articolo di Repubblica viene affermato tutto con spavalda sicurezza e vengono utilizzati i tempi dell’indicativo, noi preferiamo riferire la notizia utilizzando i tempi del condizionale dal momento che quello che si riuscirà a realizzare nel futuro potrebbe essere anche un fisco totale rispetto alle aspettative iniziali. Ad esempio il microchip ad innesto sottocutaneo si è dimostrato ben poco affidabile, facilmente clonabile, e potenzialmente pericoloso (alcuni cani sono addirittura morti a causa dell’innesto di tale dispositivo e sono segnalati diversi casi di tumore nella zona dell’innesto).
Piuttosto si ravvisa in questo articolo una propaganda, non più tanto subliminale, alla nascita di una nuova generazione di ibridi uomo-macchina, come quella auspicata dall’esecrando movimento transumanista, ed una propaganda indiretta al progetto di marchiare e/o microchippare ogni persona tracciandone ogni movimento. Vedi anche quanto sta accadendo nel sistema sanitario italiano. Tra l’altro si vuole diffondere il pregiudizio che solo le macchine abbiano capacità diagnostiche e che poco valgano ormai l’esperienza del medico, il suo saper toccare, tastare, sentire il polso, sentire l’odore, fare una corretta anamnesi, individuare le irregolarità del respiro e del battito. Ed in effetti proprio a causa di questa invadenza di mezzi tecnologici di diagnostica molti medici hanno perso queste abilità tradizionali che erano retaggio dei vecchi medici curanti di famiglia, così come molti di loro hanno perso la capacità di collegare i sintomi ed i segni del male agli errori dell’alimentazione e di utilizzare per la guarigione le virtù curative degli alimenti (l’esame di scienza dell’alimentazione è facoltativo per gli studenti di medicina italiani).

Per maggiori approfondimenti vedi gli articoli: Codice a barre per etichettare gli embrioni

Alcune scomode verità sui microchip impiantabili



Si ringrazia Luka del blog diario nel web per la segnalazione.

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