….e quanti ne vedra di calciatori tristi che non hanno vinto mai……
Per parlare di un campione mancato, mi sembra un’ottimo inizio. Oggi vi voglio parlare di un giocatore che sicuramente ha provocato in tutti i tifosi interisti un sentimento di amore misto a odio e di incompiuto. Un calciatore dalle immense doti tecniche che non ha avuto la forza di imporsi come campione, ma è rimasto sempre nel mezzo del guado.
Iniziamo dall’inizio: prima partita del campionato 1997/98. Al Meazza arriva il Brescia, alla fine del primo tempo l’Inter è sotto per uno a zero grazie al gol del Bisonte Hubner. Gigi Simoni nella ripresa decide di far esordire questo ventunenne uruguagio che a guardarlo negli occhi sempra più un suddito del Celeste Impero più che un sudamericano. Entra e ribalta la partita come un calzino portando l’Inter sul due a uno grazie a due tiri da distanza siderale, come si usa dire. E i tifosi a pensare…. finalmente un fuoriclasse….. A gennaio dell’anno successivo l’Inter decide di dare in prestito al Venezia il giovane per farlo giocare con più continuità, e infatti lui mette a segno 11 reti in 19 partite di campionato risultando una delle più belle sorprese della stagione
Naturalmente sto parlando di Alvaro Recoba, detto el Chino. Un sinistro degno di Maradona ma sopportazione del dolore a livelli minimi e voglia di allenarsi pari a zero. Recoba ha tutto per poter sfondare, ma fa solo un’onesta carriera come punta di riserva nell’Inter. Tutte le volte che sembrava a una svolta ha sempre fallito. Qualche grande, se non grandissima prestazione, seguita dall’anonimato più assoluto.
A pensarci a posteriori Recoba è il giocatore simbolo dell’Inter di quegli anni, grandi campioni in squadra ma mai in grado di dimostrare fino in fondo tutto il valore.
El Chino gioca nell’Inter fino 2007, vincendo due scudetti, due coppa italia, due supercoppe italiane e una coppa UEFA, ma senza quasi mai essere decisivo e determinante. Alla fine in tutte le competizioni mette insieme 272 presenze e 72 reti.
Io da parte mia posso dire di avere ancora la foto di Recoba nel portafoglio, e di averlo amato più che odiato, come si amano quei giocatori che ogni tanto ti fanno impazzire per una giocata ai limiti della follia e se devo essere sincero ho sempre sperato in repentino cambio della sua carriera che non è mai avvenuto.