Magazine Diario personale

"Chiudi gli occhi e guarda": smitizzazione e demolizione dei luoghi comuni, linguistici o linguosi che siano.

Creato il 16 luglio 2015 da Zioscriba

"La sua lingua sapeva di gomma da masticare e mi riempiva e mi esplorava, ma stranamente non mi eccitava. Mi sembrava la cosa meno erotica del mondo: fosse stato per me, la mia gliel’avrei messa dappertutto, ma non a sbattere fra palato e gengive, non a fare quell’esame di mucose interne. Era come fare la laringoscopia di una mucca, mentre io le avrei voluto tessere un pigiamino vizioso di saliva, dagli alluci al collo, dalle cosce alle spalle, dalle caviglie alle tette da latte. Mille volte più eccitante era stato il primo contatto, quello fra labbra, scintillanti come pietre focaie, mille volte più attizzante di quelle sleppe di carne cruda e viva che se ne vanno in giro per la bocca, che ti frullano e frollano in gola. Però a condurre il gioco era lei, e sarebbe stato sciocco non assecondarla. Sia come sia, avevo i nervi mobilitati e tutti i pori dilatati, ma là sotto non diventava duro proprio niente: troppo sconvolgimento. Poi finì."
(Chiudi gli occhi e guarda, capitolo 18, pagina 101)

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