Nel dialetto della mia terra esiste una parola che mi ha sempre fatto sorridere molto, sin da quando ero bambina: ciuqquater. Chissà cosa si celerà mai dietro questo suono così strano… Niente di che! Una semplice caffettiera, e forse il suo nome in dialetto è dovuto al tentativo di rendere appunto nome un’onomatopea: il suono del caffè che “esce”. Detto ciò, immaginate la mia sorpresa quando ieri ho visto la deliziosa insegna di un sorprendente bar, la Ciclatera. Non ricorda anche a voi la mia ciuqquater. Ora, non so cosa voglia dire in barese ciclatera, ma dall’immagine sull’insegna scommetterei “caffettiera”.
Così, in compagnia dell’amico con cui ho già condiviso il primo Choco moment dell’anno, mi sono fatta tentare. In un batter d’occhio ci siamo ritrovati un’altra epoca, e forse ultimamente va così… Il locale è un piccolo gioiello di arredamento a metà strada tra il bohemien e il liberty, di certo la fanno da padrone le luci soffuse di lampade basse e candele, e i divanetti ricoperti di tappezzeria damascata sono un raffinato invito a lasciarsi andare alle gioie di bacco & Co. Invece noi abbiamo optato per un Choco moment fuori programma. Bravi ragazzi? Mah, sì, almeno per questa volta.
Tornando a noi: le cioccolate, fondente per me e al cocco per lui, ci sono state servite in bicchieri da cocktail dal piede sottile e alto, un vero tocco glam che ben si addice all’ambiente. E così anche i biscotti danesi sembravano magici.
Mi spiace dirlo, le cioccolate calde erano buone ma nulla di eccezionale, a differenza dell’atmosfera e dell’originalità del locale. Per questo la Ciclatera non può non essere menzionata tra i posti più carini in cui, finora, ho trascorso il mio consueto, invernale Choco moment.
Ciclatera
Ciclateria, Via Corte Colagualano 36 -città vecchia-
Voto: 4
€ 7.50 in due
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake