Come detto Stern ha bloccato il tutto essendo molto contrariato del trend degli ultimi mesi, in cui sono i giocatori che di fatto costringono le franchigie a cederli nelle squadre che loro preferiscono e non il contrario. A questo punto il giocatore metterà in moto i suoi legali e Billy Hunter (portavoce del sindacato giocatori) per dare il via a una nuova grana per l’NBA, proprio a pochi giorni dall’inizio della stagione (e poco dopo la firma del nuovo contratto collettivo), dichiarando illegittimo il blocco della trade.
Ma non si è mosso solo Paul nelle primissime ore di mercato: Caron Butler ha raggiunto infatti un accordo con i Los Angeles Clippers per le prossime 3 stagioni in cui riceverà 24 milioni di dollari; un ottimo acquisto per i Clips che nello spot di ala piccola (e a livello di esperienza) deficitavano.
Altri colpi, di minore importanza rispetto a questi tre, si sono chiusi o lo stanno per fare a breve: i Milwaukee Bucks firmeranno con un biennale da 7.5 milioni totali l’ala ex Indiana Mike Dunleavy; Tayshaun Prince rimarrà a Detroit firmando un quadriennale da 27 milioni e anche Jonas Jerebko dovrebbe firmare per la stessa durata da 16 milioni.
Gli Utah Jazz firmeranno la guardia 33enne Jamaal Tinsley fermo da un paio di stagioni.
Sempre per quanto riguarda i lunghi, Greg Oden accetta la qualifying offer da 8.9 milioni di Portland e quest’anno resterà un Blazers per poi dievntare free agent la prossima estate; Jamaal Magloire torna in Canada firmando per i Raptors; Jeff Pendergraph è vicino a chiudere un accordo biennale con Indiana, mentre l’ex conoscenza senese DaJuan Summers ha preso la strada di New Orleans.
Una discreta perdita per i Lakers invece sarà Shannon Brown che firmerà con i Phoenix Suns un accordo annuale da 3.5 milioni.