Personaggio in campo e personaggio (forse ancor di più) fuori del campo, questo è Christian Karembeu, ex-centrocampista francese che nei suoi 15 anni di carriera ha “riempito” il proprio palmares di grandi titoli.
Un Mondiale, un Campionato d’Europa e una Confederations Cup con la sua nazionale, una Coppa Intercontinentale, due Champions League, un Campionato Francese, due Campionati Greci e una Supercoppa di Spagna con le sue squadre di club, questi i numeri della sua strepitosa carriera.
La stampa internazionale si è spesso divisa su di lui come giocatore, indiscutibile il suo talento, ma per qualcuno ha raccolto ben oltre le sue capacità mentre per altri ha addirittura raccolto meno di quanto meritava.
Gli iniziNato nel 1970 in Nuova Caledonia da una famiglia numerosissima (le fonti parlano addirittura di 17 tra fratelli e sorelle), ha iniziato la sua carriera nel Nantes, dove in 5 annate ha totalizzato ben 130 presenze nel massimo campionato francese, vincendo anche il titolo nella stagione 1994/95.
Nell’estate del 1995 si trasferisce alla Sampdoria dove trascorre due ottime stagioni con 62 presenze e 6 reti.
Centrocampista con grande tecnica e ottime doti fisiche è stato per certi versi il predecessore di Seedorf per affinità di gioco.
Gli anni a Madrid e le grandi vittorie con la Francia
Le buone prestazioni con la maglia blucerchiata gli valgono la chiamata dal Real Madrid.
Nel primo anno con le merengues Karembeau vince subito una supercoppa di Spagna, raccoglie in tutto 23 presenze e vince la Champions League, segnando anche 3 gol nella massima competizione europea per club.
Inoltre è nella rosa della Francia che vince lo storico mondiale del 1998.
Nella stagione successiva con la maglia del Real vince la Coppa Intercontinentale e nella terza e ultima stagione a Madrid, bissa la vittoria in Champions League, oltre a laurearsi Campione d’Europa con la sua nazionale agli Europei del 2000.
Conclude la sua esperienza a Madrid con 82 presenze e 4 reti.
Chiude la sua carriera girando tra Inghilterra,Grecia e Svizzera prima di disputare le ultime partite in patria con la maglia del Bastia.
Nel suo palmares si contano anche due vittorie del campionato greco con la maglia dell’Olympiakos e una Confederations Cup.
Nella nazionale francese vanta 53 presenze e 1 rete.
Il personaggio
E proprio da qui si può partire a parlare del Karembeu personaggio fuori dal campo, infatti curiosamente non ha mai voluto cantare l’inno francese, motivando questa scelta per via della colonizzazione che il suo popolo ha subìto proprio dai francesi e di cui anche alcuni suoi famigliari subirono le conseguenze.
Eppure, con quella maglia conquistò un mondiale e un europeo, di fatto quindi senza mai rinnegare l’appartenenza allo stato francese.
Con quei capelli alla Noah e quella sua provenienza da una terra così lontana e così affascinante come la Nuova Caledonia, Karembeau era un predestinato a salire agli onori delle cronache, un carattere non sempre mansueto (furono famose alcune sue risse) e una moglie a dir poco bellissima, la modella Adriana Sklenarikova (da cui si è recentemente separato), hanno contribuito a farlo diventare un’icona del mondo dello sport degli anni ’90.
Oggi è talent-scout per l’Arsenal oltre a commentare partite per alcune emittenti francesi e ha persino fatto il conduttore di una prestigiosa serie di documentari sulle isole tropicali.
“Cavallo Pazzo” era uno dei soprannomi più diffusi che gli avevano attribuito alcuni suoi compagni in nazionale e di certo di convenzionale Christian Karembeau ha avuto sempre ben poco.