Magazine Diario personale

Christmas is coming -il racconto del cinque dicembre.

Da Leucosia

.§white Christmas?§.

Stanca e senza voce, il camerino accolse le sue quattro ossa con addosso quell’abito sensazionale  che l’aveva fatta sentire regina incontrastata per una serata, illuminata dai riflettori del palcoscenico. La sua assistente intanto si prodigava in mille attenzioni, dal succo di mela freddo ghiacciato in un’opalescente coppa di cristallo, ai cioccolattini ripieni di liquore in una ciotolina di ebano intarsiato…delicatezze inutili e fuorvianti. lei, la rockstar dell’anno, desiderava soltanto poter realizzare un sogno al momento lontano mille miglia dalle sue possibilità. al posto di quell’abito firmato dal famoso stilista di turno, una semplice T-shirt; e al posto dell’angusto ma sovraccarico camerino, la tranquillità della casa dei suoi genitori dove, ne era certa, sua madre era intenta a preparare le pietanze di tradizione del loro  pranzo di Natale. Invece del tepore del caminetto del salotto doveva accontentarsi della tenue scintilla alcolica del cioccolattino liquoroso, mentre gli abbracci dei parenti erano sostituiti da miseri trilli dell’iphone.

di fronte allo specchio, mentre un’altra ancella del suo entourage con precisione chirurgica eliminava dal suo viso ogni traccia del pesantissimo trucco di scena – dalle ciglia incurvatissime e cespugliose, all’ombretto nero corvino che le ricopriva totalmente le palpebre fino all’arcata sopraccigliare, per non parlare del rossetto scarlatto che rendeva oltremodo carnose le sue labbra di per sè esili – piano piano riemergeva riflessa la sua vera immagine, spogliata di ogni orpello, semplicemente nuda. Sembrava quasi un’adolescente con il suo corpo snello e quei seni ancora acerbi, il profilo del naso un po’ importante, e quel paio di occhi trasparenti come pezzetti di cielo. un’adolescente senza famiglia, pensò di se stessa, avvolgendosi in un morbido accappatoio leopardato. Senza famiglia e bisognosa di carezze. di quelle vere. non di quelle comprate. sì aveva bisogno di quelle carezze di una volta, di quel genere di affetto che tutti ricevono a Natale,  – tutti  tranne lei. improvvisamente una lacrima furtiva le rigò una guancia: poco male pensò la giovane artista domani di sicuro ci scriverò sopra una canzone!una canzone di successo!



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