Magazine Diario personale

christmas is coming- il racconto del diciotto dicembre.

Da Leucosia

§.dal diario di Lydia Bennet§.

Londra , 18 dicembre 1814.

Senza dubbio sono stata tra le mie sorelle la prima ad aver preso marito. una fuga romanticalla nostra! prima a Brighton e poi a Londra, lo scompiglio causato da questa decisione repentina in seno alla mia famiglia, dato l’impetuoso ascendente che Wicham aveva su di me, attratto com’era dalla mia bellezza e dai miei modi spigliati! poi l’intervento del mio attuale cognato, mister Darcy, con la sua elargizione munifica, molto munifica, salvando la situazione finanziaria pressochè disastrosa di Wichy, come amo vezzeggiarlo amorevolmente io… una salvezza nel vero senso della parola. sicchè io non ero in possesso di dote! e così sono stata la prima a sposarmi. sono convinta che un matrimonio migliore non potevo farlo! all’inizio lui non aveva occhi che per me, e ancora oggi per fortuna! nonostante la gravidanza e il parto, lui non smette di adularmi amarmi corteggiarmi. io ne sono più che felice, sono orgogliosa e soddisfatta pienamente del suo affetto nei miei confronti. solo che, ecco, vorrei che dimostrasse un sincero attaccamento anche verso nostro figlio. il nostro primogenito, il piccolo William. ma lui s’innervosisce appena lo vede, è geloso, forse di me, o almeno credo, e trova le scuse più banali per non stargli accanto. è vero c’è la bambinaia che lo cura, ma ci sono momenti in cui siamo soli noi tre, momenti nei quali lui fugge dal piccolo come se avesse visto un demonio! all’inizio ho voluto accordargli fiducia e dargli tempoa ffinchè si abituasse al nuovo membro della nostra famiglia. ma ora mi sembra stia esagerando! ormai siamo prossimi al Natale, il primo Natale di Willy e lui non si è ancora industriato per un regalino, un giocattolo, un pensiero fatto col cuore! lo ignora, come se non fosse suo, semplicemente! a una metamorfosi di questo tipo non avrei mai creduto fosse possibile in un uomo, in mio marito per giunta!, se non l’avessi vissuta e vista con i miei stessi occhi. occhi che in questo momento spargono lacrime silenziose e a profusione gocciolano sulle pagine di questo diario, pagine vergate di sera a lume di candela, dopo che la domestica mi ha aiutata nello sciogliere le trecce, e pettinata per la notte. sola in questa stanza enorme, sola con il mio bambino, perchè lui è al circolo e degli ufficiali londinese, a bere cognac e a fumare sigari, dimentico della sua famiglia e del suo primo nato.troverò mai la dorza di affrontare questa delicata questione tra noi?



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