.§be my Valentine§.
Nonno Agostino era sempre stato un personaggio sui generis. non per questo era meno amato dai suoi nipoti tutti, anzi! simpatico e gioviale, grande raccontastorie, con la passione per i sigari cubani, quando improvvisamente fu convocato nell’aldilà, lasciò tutti sgomenti e senza più lacrime da versare. quello che tra tutti soffrì in maniera inconsolabile fu Filippo, il suo nipote preferito. passava intere giornate a guardare la sua foto, oppure a osservare muto come un pesce i ragazzi giocare al pallone in mezzo alla via. era diventato l’ombra di se stesso, e pareva ogni giorno che passava consumarsi sempre di più, rimpicciolirsi come la fiamma di una candela ormai pronta a d estinguersi. i genitori erano preoccupati e non sapevano che pesci pigliare. si era arrivati così facendo al Natale e in Filippo non c’era alcun segno di ripresa. Sua madre un bel giorno però lo portò a casa della nonna, proprio in quella casa dove lui non aveva più messo piede da quando il suo adorato nonnino era scomparso. La nonna lo accolse con un abbraccio lo fece sedere in salotto e poi con le lacrime agli occhi gli disse: caro il mio bambino, ho per te qualcosa che ti ha voluto lasciare tuo nonno! e così dicendo gli indicò sul tavolo uno scatolo con sopra appuntato un foglio di carta. riconobbe emozionandosi la grafia del nonno prese il pezzo di carta e iniziò a leggere quanto segue: Filippo mio, desidero che tu custodisca con amore questa Valentine, che fu la mia prima macchina da scrivere. sono certo che in mia assenza ne avrai la massima cura come sono oltremodo sicuro che grazie a lei saprai scrivere tutte quelle storie che amavi ascoltare da me, mentre tante altre le inventerai tu stesso. animo e coraggio allora! Filippo alzò gli occhi commosso, accarezzando la scarlatta macchina da scrivere al suo fianco. era come se suo nonno fosse in quell’istante ancora accanto a lui, come se attendesse in silenzio che lui iniziasse a scrivere nero su bianco le storie che un tempo amava raccontare, riprendendo così quel filo fatto di ricordi che li legava saldamente l’uno all’altro. un filo che, ne era certo, non si sarebbe più spezzato.