Magazine Opinioni

Ci ammorbano fin da piccoli

Creato il 08 luglio 2011 da David Incamicia @FuoriOndaBlog
Ci ammorbano fin da piccoli
L'ultimo Rapporto OsMed 2010, appena pubblicato e redatto dall’Istituto superiore di sanità, ha rivelato dati allarmanti sul fenomeno dell'abuso di farmaci nei bambini del nostro Paese. Otto bambini italiani su dieci, infatti, ricevono in un anno almeno una prescrizione medica, in particolare di antibiotici e antiasmatici a riprova dei nefasti influssi dell'inquinamento sulla loro salute. I più piccoli, tuttavia, in piena tendenza coi livelli di guardia a livello globale (circa un milione di casi l'anno solo negli Stati Uniti), sono vittime di un uso perfido e non sempre razionale di prodotti farmaceutici, spesso somministrati non per il loro benessere ma come supporto esterno agli adulti che non riescono a gestire i propri figli.
Dall'indagine viene fuori che il bambino che "ha la tosse da tanto tempo", che "non dorme mai", che "non vuole mangiare" appare come un problema da risolvere pur in assenza di specifiche ed evidenti complicanze sul piano clinico. Insomma, complici anche gli enormi interessi delle multinazionali farmaceutiche, per ogni malanno vero o presunto e per ogni bambino ci deve essere un rimedio farmacologico. In proposito, proprio negli Stati Uniti è stato pubblicato di recente uno studio dell'Università del Colorado e del Rocky Mountain Poison Drug Centero sul Journal of Pediatrics, che dimostra le proporzioni dell'abuso dei farmaci nei bambini attraverso i dati rilevati nel 2010.
Lo studio evidenzia come nessuna delle forme ufficiali di abuso su minori classificate dalle autorità, includa chiaramente l'utilizzo criminale di farmaci di cui i piccoli non avrebbero affatto bisogno. Una carenza normativa che, secondo i ricercatori, sarebbe decisamente sottostimata. Il team universitario ha incluso nell'analisi i documenti relativi alla somministrazione "con secondi fini di alcool, antidolorifici, farmaci per la tosse e il raffreddore, sedativi, sonniferi e antipsicotici". Degli oltre 1.400 bambini studiati, circa il 14% ha avuto conseguenze di qualche entità, anche importanti, incluso il decesso. Le conclusioni dell'indagine tracciano l'elenco di quali sarebbero le motivazioni di quella che si profila come una vera e propria forma di violenza, più o meno consapevole, degli adulti sui bambini: forme di punizione, semplice divertimento, desiderio di prendersi una pausa dalle responsabilità genitoriali.
In Italia, per fortuna, ancora non si registrano fattispecie così estreme ma il ricorso a farmaci "non necessari" è divenuto assai frequente, soprattutto nel campo del sonno pediatrico e delle allergie respiratorie, perfino delle patologie gastrointestinali dei primi mesi di vita. Bisogna prestare molta attenzione all'iperemotività dei genitori che vivono male i sintomi delle patologie dei propri figli, perchè l'ansia e la volontà di una guarigione repentina è spesso alla base dell'abuso di farmaci. Molti bambini hanno patologie lievi seppur con sintomi fastidiosi, ma non per questo devono essere "ipertrattati" a livello medico. I piccoli vanno certamente curati quando ne hanno necessità, ma vanno anche capiti e protetti.
Se i genitori fossero meno ansiosi e più tolleranti, oltre che realmente consapevoli delle conseguenze dei propri comportamenti, probabilmente avremmo bambini più sani sia nel corpo che nella psiche. Ma questa nuova forma di "ansia da prestazione educativa" non riguarda soltanto i papà e le mamme. Non molto tempo fa, tanto per citare un esempio eclatante, è salito alla ribalta della cronaca un episodio di cattiva gestione della responsabilità sui minori ad opera di alcuni insegnanti di un asilo di Nardò, in provincia di Lecce, dove di pomeriggio venivano somministrati psicofarmaci ai bambini ritenuti "troppo vivaci". I tranquillanti hanno effetti collaterali forti e provocano danni anche negli adulti, figurarsi nei minori.
Le stesse associazioni di categoria dei farmacisti hanno avuto modo di denunciare, a più riprese, come questo malcostume di somministrare a bambini e adolescenti psicofarmaci per risolvere problematiche di qualsiasi tipo (esistenziali, psicologiche, comportamentali), risulti ormai avviato su un sentiero di crescita costante. E' una pratica da scoraggiare non soltanto attraverso una più severa previsione legislativa, ma anche con la continua sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Sarebbe il caso, inoltre, di cominciare ad indagare seriamente sull'eventualità che si ricorra alla somministrazione di farmaci e psicofarmaci sui minori nelle strutture pubbliche italiane, nelle nostre scuole e nei nostri ospedali ad esempio. Perchè a volte, nella società del "tutto e subito", dietro il singolo episodio possono nascondersi metodi estesi e maligni.     Leggi il Rapporto OsMed 2010
Leggi l'articolo originale del Journal of Pediatrics

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :