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Ci mette le ali?

Creato il 22 ottobre 2012 da Bagaidecomm @BagaideComm
CI METTE LE ALI?Semplicemente epico: un tuffo nel vuoto da 39.043 metri non è una cosa che si possa vedere tutti i giorni, anzi era accaduto soltanto un altra volta, 52 anni prima. Le persone che hanno assistito al salto del base jumper ungherese in diretta (l'evento ha spopolato non solo in tv ma sopratutto sul web) sono sicuramente rimaste con il fiato sospeso, come se fossero in apnea, quando Felix Baumgartner ha preso il volo e ha cominciato a "volteggiare" nell'aria. L'impresa in ogni caso è stata portata a termine con successo: l'enorme salto dalla stratosfera alla Terra è durato solo 10 minuti; ciò però non inganni: la realizzazione di un progetto così ambizioso è stata più articolata e complessa. La preparazione infatti è durata ben 5 anni e sono state moltissime le cose a cui si è dovuto lavorare: alla tuta, la quale doveva essere in grado di resistere al freddo, alla velocità della caduta e ai raggi ultravioletti; alla capsula in vetroresina, che avrebbe portato il paracadutista in orbita; alla traiettoria del volo e alla preparazione del coraggioso atleta che è stato coadiuvato da ingegneri aerospaziali, Air Force e Nasa. Il costo è stimato in circa 50 milioni, ed è stato interamente pagato dalla Red Bull, che dell’attività di sponsorship ha fatto un suo "marchio di fabbrica". L'azienda austriaca, infatti, ogni anno investe un terzo del suo capitale, 1,4 miliardi, in queste attività: le più famose sono Formula Uno, calcio (Red Bull Salisburgo), hockey (EHC Red Bull München) e addirittura un'emittente televisiva, la Servus tv. Senza dubbio sono consegnati alla leggenda sia il protagonista, Felix Baumgartner, che i co-protagonisti, l'azienda austriaca e il team che ha preso parte all'impresa. E’ lecito chiedersi quali siano i risultati. E’ stata spostata un pò più lontano la frontiera delle gesta che l’uomo può compiere; sono stati battuti due nuovi record: è stata superata la velocità del suono ed è stato realizzato il salto più alto di sempre. C’è anche un bagaglio di conoscenze maggiore grazie allo sviluppo e alla messa a punto della tuta e della capsula (il tentativo precedente era fallito proprio per un difetto a un guanto).  Ma in fondo è stata sopratutto una gran idea di marketing, una scommessa rischiosa. Vinta. Un evento con cosi grande visibilità ha dato ancora più lustro allo sponsor: ancora oggi i momenti salienti del volo sono seguitissimi, ai primi posti nella playlist di youtube e si sta curando un documentario nel quale si mostrerà l'iter dell'intera preparazione. Certamente non si può negare il merito all'indomito paracadutista ungherese di aver compiuto qualcosa di irripetibile, ne si può negare che siano eccezionali i due nuovi record ottenuti, ne che senza il mecenatismo sportivo della Red Bull si sarebbe potuti arrivare a tanto. Ma questo grande spettacolo che ha sbalordito il mondo forse ha la pecca di rimanere fine a se stesso: sarebbe il caso di tornare discutere delle priorità e delle necessita che abbiamo. 
 Gabriele Missaglia

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