Magazine Diario personale

Ci sento bene ma voi preferirei non sentirvi, grazie

Creato il 19 novembre 2011 da Zioscriba
CI SENTO BENE MA VOI PREFERIREI NON SENTIRVI, GRAZIE
EEH??

Brutta notizia per i venditori di apparecchi acustici: il mio anziano padre ha tanti altri problemi, poverino, ma in compenso ci sente benissimo. Però, come tutti sanno, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E così, imperterriti e mai disposti alla resa, dai call center della “misurazione gratuita dell’udito” (ma esisterà una paroletta più odiosa e disonesta di “gratis” e derivati?) ci subissano di chiamate. Alla faccia della Privacy – la Privacy vera, non quella dei manigoldi altolocati, la Privacy del Cittadino che non vorrebbe essere disturbato, o, come diceva il personaggio di un grandioso film, “non vuole essere rotto i coglioni”.
La fregatura è che non si qualificano subito, altrimenti sarebbe divertente prenderli in giro facendo finta… di non sentire quello che dicono, come lo Zio Storno di un mio romanzo che un giorno leggerete.
“Misurazione gratuita dell’udito”
“Cooosa? Parli più forte!”
“MISURAZIONE GRATUITA DELL’UDITO”
“Eeh??”…
Mi rendo conto che l’avere 77 anni fa di mio padre una succulenta potenziale preda, ma quella dell’altra mattina sarà stata la quarantesima chiamata in un anno (in fondo, nel breve intervallo di tempo, il problema prima inesistente potrebbe sempre insorgere… Tiè!). Inutile dire che noi qui ci siamo pure presi la briga di iscriverci al famosissimo e inutilissimo Registro delle Opposizioni (neanche ci illudessimo di vivere in Danimarca, e non in Lobotom-Italy), nella speranza di poter dire basta a tale sconcio. Ma questi signori, e non solo loro (vero, vodafone?), vanno avanti. Io che sono una persona mite, gentile e civile, non immaginate come mi debba trattenere, quando arriva la classica telefonata di persona sconosciuta che, guarda caso, esordisce soltanto col nostro cognome seguito da punto interrogativo, oppure col nome di mio padre perché è quello che figura nell’elenco, quanto mi debba trattenere dal mandarli dove meritano, questi disturbatori fuorilegge della quiete privata.
Sì, lo so, quello che chiama è solo uno sfruttato sottopagato che si arrabatta per guadagnare qualcosa, anche se quello che gli fanno compiere è un Reato bello e buono (anzi, brutto e antipatico). Ed è il motivo per cui, pur riattaccando sempre, cerco però di essere cordiale, arrivando addirittura a giustificarmi con frasi del tipo “Non voglio farle perdere tempo”, quando invece quello che sta perdendo tempo sono io. Ma se avessi per le mani i loro furbi padroncini…
Finirà mai, questo illegale e insopportabile schifo peculiarmente italiota?

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