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Ci sono ma anche no

Da Ant0n3l


Per una che ha un blog è “disdicevole” non postare nulla per così tanti giorni. Un blog va curato e aggiornato anche se è personale. Ho ricevuto alcune mail di amiche che mi chiedono: “Oh! Non stai scrivendo più nulla, che c’è?”.
C’è che sto scrivendo, invece, tantissimo. C’è che, per caso, ho aperto un cassettino che avevo sigillato nel cuore da… da una vita. Da una vita lasciata in sospeso. Ho trovato cose non risolte e, adesso, penso sia arrivato il momento di affrontarle, non per distruggerle definitivamente ma per riuscire a pensarle con serenità e magari, qualcuna, per non odiarla. O non odiarmi.
Sono giorni che scrivo dalla mattina alla sera, di giorno e di notte, non perché voglia che l’ebook che ne uscirà sia pronto in pochi giorni ma perché ne ho bisogno. È un’esigenza, a questo punto. Scrivo, non riesco a fare altro. Veramente, ieri pomeriggio mia madre mi ha “rapito” per un paio di ore e oggi o domani, il maritino ha in programma di portarmi al giapponese. Ah! Sapete qual è il trucco per farsi invitare fuori a pranzo? Non cucinare! L’ho capito a quarant’anni. Scherzo, ovviamente… non cucino quasi mai, lo sapete. ;-)
C’è chi sostiene che una persona che scrive abbia più vite pur non vivendone alcuna fino in fondo perché, perdersi nella fantasia, per qualcuno vuol dire non vivere la realtà. Non è propriamente così. Primo, a me, l’idea di poter vivere più vite nello spazio che comunemente è concesso solo per una, piace. Secondo, ho bisogno di perdermi nella fantasia, proprio per riuscire a vivere appieno la mia realtà, per sentirla più che “fino in fondo”, la mia vita. Per “sentirla”, soprattutto.
Quindi, abbiate pazienza se nel prossimo periodo “posterò” poco su questo blog. È che adesso non saprei cosa scrivere di “mammesco”, che sto ascoltando l’Anto “donna”. E sto cercando di capirla perché non sono così sicura di conoscerla bene. O forse, semplicemente, è che mi ero scordata di lei, da troppo tempo. Ma una mamma… può essere anche donna, vero?

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