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Ci sono momenti in cui devi alzare il sedere

Creato il 15 aprile 2015 da Allocco @allocco_info

di Alice Mi – da Comune-info – 

Martedì è stata una giornata di mobilitazione per alcuni, pochi. La mobilitazione, quella vera non si fa dietro alla tastiera del computer. Quello è un lavoro utile per diffondere le informazioni, sensibilizzare … ma quando si tratta di impedire di commettere un’enorme ingiustizia, un crimine contro la natura direbbero gli ambientalisti – un crimine e basta dico io che sono una semplice cittadina – eccoquando si tratta di impedire che un albero sano venga abbattuto, solo perché potenzialmente infetto (da un batterio con cui in molti paesi hanno imparato a convivere e a nessuno è venuto in mente di abbattere gli alberi) allora in quel momento devi alzare il sedere e andare in campagna per opporti fisicamente a questa ingiustizia. È l’unico modo.

Quello che provo dopo questa giornata è, da un lato una certa soddisfazione perché gli alberi non sono stati toccati, proprio perché c’eravamo noi. Dall’altro la sensazione è quella dell’impotenza perché gli ulivi verranno abbattuti lo stesso, magari di notte, al buio, o appena qualcuno non sarà nel luogo giusto, al momento giusto.

Ma la sensazione predominante è senza dubbio l’incredulità: oggi ho visto amici, ragazzi che impiegati nei call center hanno rinunciato alla già misera paga giornaliera, attivisti, giovani anarchici, associazioni, professori universitari, gente comune, contadini, proprietari terrieri, molti giornalisti, purtroppo persino qualche fascista… ma chi proprio mi aspettavo di vedere e non c’era erano le istituzioni, i nostri presunti “rappresentanti” politici, uno almeno un consigliere, un candidato alle prossime elezioni (a parte un cinque stelle a onor di cronaca), loro prima di chiunque altro mi sarei aspettata a difendere la nostra terra, a rappresentarci, a tutelare i contadini che impotenti verranno privati del frutto del lavoro di una vita.

È in questi momenti che cadono le maschere.

#‎difendiamogliulivi‬

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