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Ci vuole un fisico bestiale

Creato il 18 novembre 2012 da Bernardrieux @pierrebarilli1
CI VUOLE UN FISICO BESTIALE Siamo abbastanza avveduti per capire che ci sono fatti, direttive, indirizzi che segnano la volontà di spingere  la politica fidentina su una strada ancor più difficile di quella che, a prescindere,  già faticosamente percorre in  un contesto nazionale e internazionale di crisi non solo economica-finanziaria.
Nelle sedi della politica, a cominciare dal Consiglio comunale,  vorremmo vedere  discutere, anche per rispetto verso i nostri concittadini che hanno bisogno di trovare fiducia nel loro avvenire, questioni serie e non  perdere tre sedute del Consiglio comunale tra diffide,  rinvii, fughe e furbate, come è successo per il rinnovo dei revisori dei conti  (pratica normalmente risolta con una votazione di alcuni minuti)  in una l'atmosfera   avvelenata da contrasti aperti e sottaciuti, da sentimenti di rancore e di vendetta da parte di una parte della minoranza (Pd, Pdl) dove, non avendo null'altro,  la benzina del motore è  una inquietante miscela di immaturità politica  in combinato disposto con equivoci adescamenti.
Orbene, s'è ben capito, con chi abbiamo a che fare? 
Il contesto partitico,  se lo si esamina non tenendo conto delle dichiarazioni di principio e di alcuni, in verità vaghi, orientamenti ideologici, è formato dai resti in decomposizione di quello che fu il centrodestra e di  quello che fu il centrosinistra;  entrambi, avendo perduto man mano ogni connotato ideale, si sono trasformati, parliamo di Fidenza,  in aggregazioni di struttura personale e amicale, si è creato un sistema assolutamente disinteressato al bene collettivo, dove, paradosso.  gli interessi di parte vengono presentati come un  bene collettivo.
Ma, lo diciamo a scanso di equivoci, anche in questo caso non si tratta di un problema da affrontare in chiave moralistica.
Però, a tutto c'è un limite e quando in un partito si viene a creare un apparato locale, magari addirittura - nel caso del Pdl - non eletto democraticamente da nessuno ma cooptato da vertici cooptati,   che, per di più,  ambisce a perpetuarsi, oppure  - nel caso del Pd - mescolando questioni personali con quelle del partito;   quando questo succede con maniacale continuità, quel limite viene superato e quel partito  è nelle mani di poche persone alle quali non interessano  le sorti della città,  il loro scopo è soltanto l'affermazione personale e di gruppo, innestando,  proprio per questo, all'interno del partito una lotta  furibonda e senza esclusione di colpi, dove alla fine per sentirsi politicamente vivi, si frequentano i sogni più disperati e si consumano le azioni più ribalde...  sempre, e ci mancherebbe, "per il bene comune" e per dare maggior lustro a questo paesone di Santi, Eroi, Sommozzatori e improbabili Catoni ...
Buona giornata.
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