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Ciak - Santanchè - Motore e..."sbam". Svegliati Lois Lane.
Creato il 05 giugno 2014 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1Io oggi avrei voluto parlarvi di Gomorra, recuperando addirittura gli ultimi quattro episodi, rimettendomi così al passo con la serie trasmessa in tv. E invece no. Oppure avrei potuto continuare a parlarvi del mio viaggio a Parigi, insieme a Salvador Dalì, che meraviglia. E invece no.
Insomma oggi sarebbe stata una giornata straordinaria e piena di sole, sì. Se solo non fosse giunta la conferma di quella tragica sventura che riguarda il cinema e il giornalismo in Italia, e che purtroppo è reale.
Se fosse un film tutta questa storia, potrebbe essere tranquillamente il sequel di quel capolavoro incompreso diretto da Francesco Rosi, Cronaca di una morte annunciata. Sul finire degli anni '80 al Festival di Cannes sfilava anche questo film, nella categoria Fuori Concorso. Oggi sulla croisette spiccano borbottii attorno a una soffiata di vento e una gonna troppo corta. Ciak d'Oro sì, e tante belle cose. Ma il dato a cui dovremmo rivolgere tutta la nostra attenzione, ora, è un altro.
Lungi da me lanciare polemiche dal retrogusto politico, dunque amaro, non voglio questo e non rientra nelle mie attitudini. In questo momento mi interessa solamente riflettere su quella che a me appare come l'ennesima pagina di una storia agghiacciante, in senso lato o strictu sensu, come preferite.
Daniela Santanchè è il nuovo editore di Ciak, il noto mensile cartaceo ex Mondadori (Berlusconi) e ora, per l'appunto, edito da Visibilia (Santanchè). Dalla padella alla brace a me verrebbe da dire, ma non lo faccio. Sì è vero l'ho fatto, sono una bugiarda cronica. Ma oltre ad essere una bugiarda cronica, dovete sapere, sono anche una povera sfigata che fino a ieri credeva di poter lavorare nel mondo che ha sempre sognato. Quello che abbraccia la cultura e la Letteratura, e il Cinema e l'Arte in genere. Che stupida io, che sognavo di bere caffè americano in bicchieroni di cartone, e sedere sulla scrivania piena di oggetti e confusione che fossero solo mie. E poi scrivere, accontentare il mio editore e sentirmi appagata, come Lois Lane al Daily Planet e magari prima o poi sarebbe arrivato pure il collega un po' tonto con gli occhiali...
Sì, come no.
Vuoi la verità cara Valentina? Eh?La verità è che questo qui, quello di cui parli con occhi grandi, è il mondo dei tuoi sogni e non ti è concesso. Lo sai. Il mondo reale si trova agli antipodi di quel sogno bellissimo e non prevede posti liberi per quelli come te. -Lo so. Lo so bene.
Vi giuro che a me degli inghippi politici che ci sono dietro non importa nulla. Rimane però cruciale il concetto di "editoria", di "giornalismo", e di ciò che esso rappresenti e, di conseguenza, da CHI e COME, venga rappresentato in Italia. E la bocca a culo di gallina della Santanchè a me non fa bene, non mi fa stare bene e non fa che appesantire la mia già pesante amarezza e rabbia verso quel mare di umiliazioni e sacrifici che un povero o povera disgraziata come me, sono costretti a subire pur di ambire a quel mondo lì. Quello che per noi è prezioso e quello con cui si potrebbero davvero cambiare le cose, perché il cinema, il giornalismo e la cultura questo lo possono fare, cambiare anche un paese retrogrado e corrotto come il nostro. E invece no. Finisce che arriva la Santanchè e fa l'editore, dando in culo a te e a tutti quei poveri disgraziati come te che attendono in fila e sotto le intemperie, freddo o caldo non importa, calci in faccia e prese per il culo a non finire. E tutto perché? Perché in Italia studiare e farsi il mazzo e credere di cambiare il mondo studiando , non serve a niente. Peggio, ti condanna a morte. Il boia vuole te, coglione che ci credi e ti ci sei sbattuto sul serio. La gloria è di quelli che innalzano il paese a circo degli orrori. Bene, che continui pure lo spettacolo. Io quasi cinque euro per un mensile che rappresenta solo l'ennesima porcata made in Italy, non ce li spendo. Né ora né mai. Amen.
E come fece Aldo Busi, uomo dotato di un'abilissima padronanza linguistica, faccio anch'io. E vi saluto così:"Santanchè, quando io penso che con le mie tasse contribuisco al suo stipendio, mi taglierei le palle".
P.S. Io le palle non ce l'ho, ma fa lo stesso.
Svegliati Lois Lane.
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