Ciak si Gi...mmi - Il dubbio di Lincoln

Si lo so, qualcuno che l’ha già visto ve lo avrà detto, il film Lincoln di Steven Spielberg è lungo, mortalmente lungo, dannatamente lungo. Anche se in realtà non è molto più lungo di Django, ma li’ c’è il sangue i colpi di pistola e i dialoghi geniali di Tarantino. Qui invece c’è la ferrea determinazione di Lincoln a cambiare radicalmente il volto dell’America. 
Per me è stato una scoperta, innanzitutto perché guardando il film si scopre che quella volta i repubblicani erano quelli progressisti che pensavano ai diritti civili ed al futuro, mentre i democratici erano il partito degli schiavisti, fatto di rozzi e retrogradi. Lincoln, quindi l’uomo che ha fatto abolire la schiaviù negli Usa, era il presidente che rappresentava i repubblicani, a paragone della situazione attuale, c’è da non crederci! 
Comunque, il mio giudizio sul film è assolutamente positivo. Fra l’altro lo dico con spirito piuttosto critico visto che fra i grandi registi di Hollywood, Spielberg non è certo fra i miei favoriti. Il protagonista è interpretato da Daniel Day Lewis, attore fra i migliori se non il migliore della sua generazione e anche di quelle vicine. Guardando il film ci sono un paio di momenti in cui riesce a cambiare espressione non muovendo nessun muscolo della faccia, nemmeno gli occhi, eppure ti trasmette i pensieri di un uomo dibattuto come pochi altri hanno saputo fare. 
Da un lato come dicevo è vero che il film è lunghissimo, dall’altro il tema è molto forte, Lincoln per cambiare la costituzione deve avere circa tre quarti della camera che gli vota l’emendamento. Per farlo non si farà scrupoli ad offrire posti di lavoro ed incarichi dirigenziali a tutti quelli di sinistra che decideranno di appoggiare la sua causa. Si, in pratica si sta comprando i voti. E qui nasce una delle tematiche che mi ha veramente affascinato del film, fino a che punto puoi fare la cosa giusta se per farla stai facendo qualcosa di sbagliato? 
Scrivere la storia degli Stati Uniti d’America cancellando la schiavitù è meraviglioso, ma se per raggiungere quell’obiettivo fai qualcosa che è contro i principi cardine della democrazia? Mentre vi fate prendere da un attacco di emicrania scossi da questo dubbio amletico che vi ho insinuato nelle meningi, io vado a vedermi i programmi dei cinema per il prossimo film . Take care! 
di Gimmi Cavalieri