Sono passati sedici anni dal mirabolante , sfavillante ed un po’ fracassone Romeo+Giulietta, regia di Baz Luhrmann e protagonista un Leonardo Di Caprio già idolo totale delle teen agers. Ora tornano insieme per la quinta versione cinematografica del capolavoro di Fitzgerarld. Me lo ricordo il giovane Di Caprio, sulle copertine dei giornaletti da ragazzine come Cioè.
Mi dava fastidio la presenza ingombrante di quest’americanino biondo per cui tutte le mie coetanee si scioglievano. Eppure non sbagliava un film, due anni prima di Romeo+Giulietta aveva girato Pronti a Morire con uno dei miei registi idolo Sam Raimi. L’anno successivo sarebbero cominciate le riprese di Titanic che lo avrebbe trasformato in mostro sacro planetario a soli 23 anni.
Ricordo ancora all’uscita del cinema dopo aver visto The Aviator (2004) di Scorsese in cui dovetti ammettere "ok è diventato anche un bravo attore". In realtà lo era già prima, ma quel film a mio avviso segnava la sua linea di confine alla maturità attoriale. Il 16 maggio nelle sale italiane questa roboante coppia "Baz+Leo" torna al cinema e dai trailer vedo già tutta l’estetica ultra pop che fa impazzire tutti i fan di Luhrmann che stravedono per Moulin Rouge.
Musiche di nuovo al centro della scena quindi, dove al jazz classico si mischia l’hip hop di Jay-Z che firma parte della colonna sonora. Torna anche la collaborazione con la stilista di Moulin Rouge (nonché moglie dello stesso Luhrman), si è presa un Oscar per quel film ed anche qui ha fatto un lavoro eccelso. Mi piace documentarmi e proprio in vista di questo film mi sono riguardato sia Romeo+Giulietta (consigliatissimo) che una delle quattro versioni precedenti del Grande Gatsby, quella più famosa con Robert Redford nella parte che ora va a Di Caprio.
Un classico si, ma forse con i tempi lenti dei classici, manca la sferzata, la visione critica dura e cinica alla società che traspariva nel libro. Vedremo se Luhrmann riuscirà nell’intento, di sicuro sarà un’enorme spettacolo per gli occhi. Il regista l’ha girato in 3D nativo perché era fortemente convinto che questa tecnologia avrebbe reso al meglio la maestosità e la magnificenza delle feste organizzate da Gatsby. (Nota bene, ho specificato nativo per intendere che è stato girato con telecamere 3D. Ogni tanto al cinema fanno la furbata che girano i film in 2D e poi in montaggio li “gonfiano” in 3D ma il risultato è nettamente inferiore). Che dire, vi aspetto per questa immersione magnifica immersione negli anni venti rivisitati da Luhrmann, take care!
di Gimmi Cavalieri