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Ciak si Gi...mmi - The Help (L'Aiuto)

Creato il 26 febbraio 2013 da Calcisulcalcio
Ciak si Gi...mmi - The Help (L'Aiuto)
In Italia non se n’è parlato molto, del resto la maggior parte delle volte un film americano per far successo anche in Italia deve essere pieno di effetti speciali e/o scene d’azione. In The Help, due ore e rotte di film, non c’è nessuna delle due. In compenso c’è una delle ragazzacce della new wave di giovani attrici che arrivano da hollywood. Emma Stone, la protagonista, fa parte di questa nuova generazione di ottime attrici, di cui Amy Adams è un altro fulgido esempio. 
Pare proprio che in questo periodo il tema del razzismo sia rientrato prepotentemente nella mente degli artisti americani. Dopo le vendette di Django, l’abolizione della schiavitù di Lincoln, arriva il libro The Help. La protagonista dal soprannome Skeeter, è un po’una "Josephine March di Piccole Donne" trasferitasi a fine anni 50 nel sud Statunitense. Skeeter è intelligente, colta, terribilmente indipendente, reticente ai rapporti coi maschi. Trova finalmente lavoro in un giornale locale, dove deve scrivere delle risposte ad una rubrica fingendo di essere un’altra donna che da consigli su come tenere in ordine la casa o su come cucinare questa o quella ricetta tipica. Per questo si fa aiutare dalla domestica di una sua cara amica la quale mentre fa le faccende di casa le fa da “consulente”. 
Skeeter ad un certo punto ha un’intuizione, scrivere un intero libro dal punto di vista delle domestiche di colore. Il loro rapporto coi padroni, coi figli dei padroni ai quali fanno da madre molto più di quelle naturali e il razzismo che ancora si sente fortissimo. Reticenze e inibizioni iniziali a raccontare di se stesse, verranno pian piano superate e mentre queste donne, svilite nella loro dignità, inziano finalmente a raccontare delle loro vicissitudini si aprono gli occhi un po’ di più sulla squallida ipocrisia che si respirava in tanti paesi degli Stati Uniti. 
Un gran bel film, godibile, ben recitato e ben composto, nella fotografia, nei costumi di scena ed in tutto quello che è servito per ricreare quel particolare ambiente fatto di case color pastello, capelli cotonati e sorrisi più finti che mai. Ci vediamo alla prossima recensione, Take care! 
di Gimmi Cavalieri

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