CIAMBELLA ALLO ZAFFERANO CON LATTE DI COCCO per il BIO-CONTEST
Da Micol
“ E meditando inganni gli rispose Era augusta….Ma se tu vuoi, e questo è caro al cuore, hai il talamo, che il figlio tuo costruì,Efesto, e solide porte ai pilastri adattò.Andiamo a stenderci là, poi che il letto ti piace”.E disse rispondendole Zeus che raccoglie le nubi:“ Era, non temer che nessun, né uomo né dio,ci veda: tale nube io verserò tutt’intorno,d’oro:non potrà penetrarla e vederci nemmeno il sole,e il suo raggio è ben acuto a discernere”.Disse il figlio di Crono e afferrò tra le braccia la sposa:e sotto di loro la terra divina produsse erba tenera, e loto rugiadoso e croco e giacintomorbido e folto,che della terra di sotto era schermo: su questa si stesero, si coprirono di una nuvola bella, d’oro: gocciava rugiada lucente.Così tranquillo il padre dormì ,sulla cima del Gargaro,vinto dall’amore e dal sonno, e stringeva la sposa."Omero – Iliade XIV libroINGREDIENTI(stampo a ciambella)- 2 uova
- 130 gr di zucchero semolato
- 70 gr di olio di semi
- 250 gr di farina 00
- 50 gr di farina di cocco
- 150 gr di latte di cocco
- 1 bustina di lievito
- 1 bustina di zafferano
- un goccio di rum
Accendere il forno a 180°.In un pentolino ,scaldare leggermente il latte di cocco e sciogliervi al suo interno la bustina di zafferano.Sbattere le uova con lo zucchero.Aggiungere l'olio di semi,poi unire a mano a mano le farine alternate al latte di cocco continuando a mescolare.Infine aggiungere lo lievito setacciato e il goccio di rum.Versare in uno stampo imburrato e infarinato o rivestito di carta forno,infornare e cuocere per circa 35 minuti.
PER LA GLASSA:- 125 gr di zucchero a velo
- 2-3 cucchiai di latte di cocco
- q.b di Crunchy pralinato al lampone GliAironi (per la decorazione finale)
Versare lo zucchero a velo in una ciotola, aggiungere i 2 cucchiai di latte di cocco e amalgamare fino ad ottenere una glassa molto densa(se la volete piu' morbida e liquida bastera' aggiungere altro latte di cocco).Versare la glassa sulla torta e lasciar rapprendere.Per la decorazione finale ho spolverato il tutto con un'abbondante manciata di crunchy pralinato.LO ZAFFERANO......La pianta, originaria dell'Asia Minore, fu impiegata fin dall'antichitá per uso tintorio, farmacologico, cosmetico e gastronomico. Le sue proprietà erano note agli Egizi come conferma il Papiro di Ebers del 1550 a.C. ca, ma anche in ambito cretese-miceneo, tanto che il fiore dello zafferano é raffigurato nelle pareti del Palazzo di Cnosso. Nella Bibbia e precisamente nel Cantico dei Cantici, lo zafferano viene associato alle piante piú aromatiche e pregiate che nascono nel giardino. Conosciuto anche in India, é citato nei Veda, tra i più antichi testi del brahamanesimo ed è ancora usato dai monaci buddisti per tingere le loro vesti.I Greci, successivamente i Romani e gli uomini del Medioevo, chiamarono la pianta "croco". Omero nell'Iliade indica il croco, insieme al loto e al giacinto, tra i fiori del letto di nuvole di Zeus, re dell'Olimpo. Il medico greco Ippocrate loda le sue facoltá farmacologiche raccomandandolo contro i reumatismi, la gotta e il mal di denti. Galeno addirittura lo prescrive per tutti i mali. I Romani lo usarono soprattutto in cucina: famose le ricette di Apicio con salse a base di croco per condire il pesce. Gli Arabi lo diffusero in Spagna, che ancora oggi é la più grande produttrice di questa pianta. Si deve pertanto agli Arabi il mutamento nel corso del Medioevo del nome, da croco a zafferano. La parola deriva dal persiano "safra" (giallo), passato nell'arabo "za'faràn" e quindi nello spagnolo "azafran". Il giallo si riferisce al colore assunto dagli stimmi dopo la cottura.Soprattutto in Italia, con lo sviluppo della civiltá mercantile del sec. XIII, lo zafferano fu coltivato e commerciato come pianta tintoria, in particolare per colorare panni di lana, seta, lino e fu usato anche nella pittura. Nel Medioevo continuò comunque anche l'uso farmacologico, come antispasmodico e sedativo, contro i dolori dentali, l'insonnia, l'isteria. Lo zafferano fu ritenuto importante per la salute di stomaco, milza, fegato, cuore. Si pensó perfino che favorisse il parto, ritardasse la vecchiaia e aumentasse le capacitá amatorie. Di conseguenza, oltre che in svariati liquori, nei profumi e nei cosmetici, lo zafferano ebbe largo impiego tra Medioevo e Rinascimento anche in cucina.“Con questa ricetta partecipo al Contest di Cucina Vegetariana e Bio "Lo zafferano” del Blog Le Ricette della Nonna e Podere Cunina”http://le-ricette-della-nonna.blogspot.it/2014/04/il-mio-primo-contest-di-cucina.html
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