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ciambella senza buco

Da Guchippai
ciambella senza bucoe mica può andare sempre tutto bene, no? lunedì della settimana scorsa per esempio, decido di andare a Rimini. e che ci vuole? in condizioni normali, nulla. con Ginevra che si aggira spargendo pioggia e nuvoloni invece è dura. comunque, dopo avere accuratamente studiato le previsioni del tempo, mi convinco appunto che il giorno buono è lunedì, per la precisione di pomeriggio quando la luce è migliore per fare foto in spiaggia. perchè io a Rimini per quale altro motivo potrei desiderare di andarci? bene, preparo la borsa con le solite quattro macchine fotografiche e accidenti vari, che sembra che debba stare via da casa una settimana anzichè poche ore, mi reco in stazione in auto (mica mi ruberanno pure quella, no?), parcheggio, entro, mi dirigo verso la biglietteria, e mentre aspetto il mio turno butto un occhio al tabellone... e scopro l'apocalisse. treni soppressi o in ritardo variabile dagli 80 ai 40 minuti. e che è??? (si è poi scoperto che un treno ad alta velocità aveva il pantografo difettoso e ha mandato in tilt la centralina elettrica della stazione di Bologna). torno fuori e riprendo la macchina, decisa comunque ad andare, anche se poi mi tocca fare benzina perchè sto quasi a secco.  inizio il viaggio con una certa indecisione, perchè so che la strada per Rimini è lunga e se con il regionale veloce me la cavavo in 45 minuti, con la Carolina chissà quanto ci vorrà. che faccio, mi fermo a Pinarella di Cervia? o magari arrivo fino a Cesenatico? però lì ci sono già andata, e invece voglio arrivare a Rimini, porca puzzola! e Rimini è, dopo un'ora e mezza di strada (normale, perchè l'autostrada mi mette tristezza). bene, mi parcheggio e scendo dall'auto... e rischio di farmi la pipì addosso. ecco l'ennesima dimostrazione che invecchiare è una gran brutta cosa, perchè quando avevo vent'anni potevo tenerla anche per dodici ore e invece adesso quando scappa scappa. visto che sono (in teoria) vicino alla stazione, decido di recarmi ai bagni che stanno lì, che la direzione è pure quella che avrei preso comunque. perciò faccio la pipì (finalmente!) e dopo mi bevo mezzo litro di tè freddo. che mi pare giusto, occorre reintegrare i liquidi. adesso che sono a posto, posso tirare fuori la macchina fotografica (la più seria delle quattro); faccio la prima foto, faccio la seconda, faccio la terza... o almeno ci provo perchè capisco che c'è qualcosa che non va, anche se non so bene cosa. la macchina è già stata usata in un'altra occasione e, anche se pareva perdesse qualche colpo, in realtà erano venute tutte le foto; l'unica è cercare di finire il rullino e portarlo a sviluppare per vedere che cosa salta fuori, quindi continuo a scattare impegnandomi, fino a quando non si blocca tutto. non c'è nulla da fare: spingo, tiro, impreco, la macchina è deceduta. ma vaffanballo! concludo la passeggiata usando un po' delle altre tre, ma il mio umore è piuttosto guasto. torno infine all'auto abbastanza esausta per il molto camminare e rendendomi conto che arriverò a casa più tardi del previsto. e vabbè. poco dopo l'amena frazione di Tantlòn, i viaggiatori vengono informati che, causa lavori, si deve fare una deviazione; peccato che il cartello sia così chiaro o che io sia così invornita che svolto all'incrocio sbagliato e dopo alcuni chilometri realizzo che sto andando nella direzione opposta e che sono nel mezzo del niente. ma nel mezzo del cazzo del niente: non un cartello e nemmeno altre strade che intersechino. finalmente arrivo a un incrocio fornito di cartelli che mi accingo a leggere speranzosa, e scopro che a sinistra si va a Ravenna e a destra si va a Ravenna. Ravenna???? insomma, mi sono ritrovata a Mirabilandia. a quel punto ho deciso che a Ravenna ci arrivavo veramente, almeno da lì avrei ritrovato la strada di casa senza perdermi più, anche se ciò ha significato allungare il percorso di un bel po' e arrivare a casa alle 9 passate (a quel punto ho telefonato per avvisare del ritardo). insomma, tanta strada e tanta fatica per scattare una ventina di splendide foto che non sono venute: fantastico, no?

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