Ciao ciao Vendola!

Dopo una giornata  a Roma, che di estivo non aveva davvero nulla, ma trascorsa con le mie due amiche del patchwork, a chiacchierare, mangiare, bere caffè e scambiarci confidenze, finalmente approdo a casa. Un po' umida, piena di pacchetti, accaldata per il viaggio breve ma intenso (per la temperatura!) sul treno, rientro, mi cambio, e do un'occhiata al computer. Madonna mia che nervoso che mi piglia! Leggo l'intervista di Vendola su Panorama.
Imbecille del cazzo!
Ma sì, se ne andasse pure lui, ci fa solo che un piacere!
Questi ex compagni del Pci che dicono di non essere mai stati comunisti, che vogliono andare in Africa a fare volontariato, che si definiscono "amici", che non vogliono più parlare di odio ma d'amore.
Che Berlusconi quando gli è morto il padre gli ha fatto una telefonata davvero bella, commovente.
Sul mio blog non mi sono mai dilungata sulle analisi politiche e non lo faccio ora.
Sinteticamente dico che evidentemente comunisti si nasce e "io modestamente lo nacqui".
Sono fortunata.
Povera ma bella.
Felice.
Non rinnego nulla, nemmeno gli errori grossolani che punteggiano tutta la mia vita.
Sono atea.
Comunista.
Femminista.
Diciamo almeno dal 1971.
Non mi sono mai pentita.
Resto in Italia a lottare : fortunata, povera ma bella, felice, atea, comunista, femminista, con un marito e due figlie, tutti  fortunati, poveri ma belli, felici, atei, comunista Gap, di sinistra le figlie), tutti femministi.