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Ciao! Come va?

Creato il 29 dicembre 2015 da Unarosaverde

Ho perfezionato negli anni la tecnica dello sparire: gli amici non mi trovano, i parenti non sanno nemmeno se esisto. E pure questo blog manda notifiche ad una assente. Non sono mai stata capace di gestire bene le relazioni sociali: se sto imparando qualcosa, questo mi ingolfa la mente e fagocita il mio tempo libero, annullando ogni altra cosa. Poi capita che in pochi giorni riceva piu’ visite al blog che in un mese tutto insieme, che mi ritrovi qualche ora di ferie ed occasioni per passare a salutare questo e quella e allora mi ricordo che esiste altro, fuori da me, che vale la pena incontrare.

Il cappello da cuoco e’ stato lanciato in aria alla consegna del diploma, gli esperimenti proseguono, il lavoro e’ scivolato nella routine del dicembre, che vede concitazione prima e rilassamento poi, mentre le visite al blog sono schizzate per le ricerche sull’albero del Chechen, che confluiscono in questo post. Ora, mi chiedo, che cosa sia successo mentre non guardavo fuori da rendere cosi’ interessante l’albero messicano velenoso. Un farmaco miracoloso, una ricerca di scuola? Chissa’. Fatto sta che qui arrivano, il post dubito che fornisca risposte, ma wordpress mi comunica tutto orgoglioso che ehi! C’e’ traffico da te!

Traffico non paragonabile a quello che infesta le strade bresciane…ma quanti pirla siamo a muoverci avanti e indietro ogni giorno nell’era in cui l’informatica permette la gestione dei dati a chilometri di distanza? Su, non é il caso di rognare: sono in ferie da quattro ore, sono a riposo. Potrei essere in viaggio, come ai tempi del Chechen…che belli i miei viaggi a inizio anno. Che belli tutti i miei viaggi. Ma chi ha voglia oggi di salire su un aereo col clima che si respira? Boooommmm! Si fa presto a saltare. Il ponte delle spie racconta di una storia terribile che potrebbe diventare ridicola a confronto con quel che potrebbe accadere adesso. Si vive di incertezze e speranze, e di piccole cose: il ritorno del fiore del calicantus, l’odore della mia casa ad ogni ritorno.

Passate bene questi giorni tra il vecchio e il nuovo. Sono come tutti gli altri, ma é piu’ bello pensare che siano inizi.


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