Mario Giraldi era un mio amico. Non voglio cercare di tracciare un profilo artistico di Mario, lo ha gia fatto il giornalista Roberto Comparetti sulla rivista dei Focolari “Città Nuova” ( potete leggerlo attraverso il link http://musicamore.blog.tiscali.it/).
Io vorrei semplicemente delineare l’amico, l’uomo, il fratello che si celava in lui.
Quel suo fare e quel suo dire ogni cosa in maniera pacata, serena e profonda nello stesso istante; quel suo entusiasmarsi, a più di 75 anni suonati, nella prospettiva di costituire una nuova associazione di artisti; per creare insieme, lui che tra noi era il più artista di tutti, affermato, riconosciuto, consacrato, quel poco (o quel molto) di arte e di bellezza che un’associazione culturale può produrre.
Quella sua bonomia intelligente e rassicurante, come di un Garrone maturo, su cui sapevi di poter contare sempre e comunque.
Quel suo sorriso dolce e quel suo sguardo mite, illuminato da quei suoi guizzanti lampi d’artista.
Chissà che forma assumerà la tua arte, Mario, quando ci rivedremo!