Cibo lombardo nel mondo: quali prodotti vanno all’estero e dove esattamente? So che potrebbe sembrare un post leghista, ma vi assicuro che non c’è Calderoli dietro tutto questo (e nemmeno il resto della compagnia verde vestita).
Piuttosto in tema di Expo 2015 si parla sempre più di cibo. E se pensate che al di là delle Alpi mangiare italiano significhi solo ordinare pizza, pasta e tiramisù, siete ben lontani dalla realtà.
In Lombardia, infatti, si esporta cibo. E pure tanto. Con percentuali in crescita (1,2 miliardi di euro l’export dell’agroalimentare lombardo nei primi tre mesi del 2014, in crescita dell’8,4%), notiziona in tempi di crisi!
Per dire, vendiamo il te agli Inglesi e i formaggi ai Francesi (patria del Cercle Officiel des Filles à Fromages) e il pesce ai Greci. Mica pizza e fichi (che comunque…).
Probabilmente è troppo pretendere che in Olanda sappiano cosa sono la Cassoeula o i Mondeghili (di cui trovate la ricetta qui), ma è un traguardo a cui si può puntare.
Nel frattempo, dove esportiamo cosa?
Ve lo dico subito.
- Carni e salumi: soprattutto in Germania, Francia e Regno Unito
- Formaggi: soprattutto in Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Regno Unito
- Pesci: soprattutto in Germania, Medio Oriente e Grecia
- Cacao, te e caffè: soprattutto in Regno Unito e Francia
- Frutta e verdura: soprattutto in Francia e Germania
- Dolci: soprattutto in Francia e Finlandia
- Pasti pronti: soprattutto in Olanda
- Vini e bevande: soprattutto negli Usa, Regno Unito e Svizzera