Magazine Diario personale

Ciclonudista per un giorno

Da Francesca_82
OOOOOOOhhhh un corpo umano ooooooooohhhhh
Questa è stata la frase con cui rispondevamo ieri a tutti gli sguardi allucinati che incrociavamo per le strade del centro di Valencia e viali più affollati durante la Ottava Massa Ciclonudista.
Ce l'ho fatta, ieri ho preso il coraggio a due mani e mi sono unita alla fresca,  provocativa e irriverente festa in bicicletta che viene organizzata durante la Fira Alternativa. Un amico mi aveva portato la bici apposta dal paesello in città con il furgone: io ero là sul prato indecisa sul da farsi, erano anni che volevo partecipare ma alla fine mi tiravo sempre indietro: ma ieri alla fine non ho resistito. I ciclonudisti arrivano passeggiando passando di stand in stand chiamando i partecipanti e quando sono arrivati al mio (succhi di frutta bio, con il gruppo di capoeira) e conoscendo la maggioranza di loro, mi hanno fatto pressione e quindi.... via tutto e saltando in sella alla bici. Mi sarei portata volentieri Marc ma dormiva da mezz'ora a qualche centinaio di metri lontano dalla ressa, nel passeggino scortato dal papà. E quindi niente, seggiolino vuoto e pazienza, sarà per la prossima volta.
Lo devo dire: non pensavo di sentirmi così a mio agio. L'aria fresca, chiacchierando con gli amici, non era niente di diverso che un normale giretto in bici, quello che mi faceva strano a dire il vero era la scorta di polizia, due moto davanti e un furgone a chiudere il corteo, che ci scortava e apriva il passo per le strade.
Ad una Massa Critica, quella normale, vestiti o travestiti, quella dell'ultimo venerdì del mese, partecipano anche 250 persone, finché abitavo in città andavo sempre, rompiamo le balle agli automobilisti e ci piace andare a 10 all'ora. Ieri invece eravamo solo 30 eppure tutti, dagli autisti dell'autobus alla signora tutta in tiro con Mercedez parcheggiata nel quadrilatero della Moda (sì ce l'abbiamo pure noi e l'abbiamo attraversato tutto in bici) erano così ... stupiti che non hanno usato nemmeno protestare. Più di una volta uno di noi si è fermato a chiudere la bocca ai passanti a cui stava per cadere la mascella, specialmente a quelli rimasti impietriti.
Le vecchie ridevano e mi ha stupito come le ragazzine, si quelle di 15 anni che fanno le foto dentro la doccia e le mettono su FB, proprio loro scappavano via tappandosi gli occhi, gridando "Oh Dios!!! "
E poi, volete mettere? Anche se non ho avuto modo di controllare siamo praticamente finiti in tempo reale o finiremo presto su twitter, facebook e youtube ( qui la massa ciclonudista del 2011durante le manifestazioni del 15M, ero in piazza incintissima). Arrivati nella Plaza de la Virgen, quella con la cattedrale abbiamo beccato l'uscita di una coppia di sposi...abbiamo fatto la foto-ricordo e siamo ripartiti. Paco, il fotografo ufficiale, ha corso per due ore intorno a noi, nudo pure lui, per fotografarci dalle migliori angolazioni.
Passando alle cose serie: perfettamente consapevoli di suscitare uno scandalo -e non sono mancati gli epiteti- questa manifestazione è nata qualche anno fa in "onore" alla visita papale del 2006. Al dí là di quel momento e alle motivazioni della sua nascita è nata per ridare dignità semplicemente al corpo umano ed evidenziare, specialmente in Spagna e specialmente a Valencia, che lo scandalo non sono i nostri corpi, ma le facce dei politici che si presentano ogni giorno in tv ad annunciare tagli e hanno il coraggio di negare le mille imputazioni e reati che emergono ogni giorno (non abbiamo Berlusconi ma vi assucuro che il nostro Primo Ministro qua è sulla buona strada!) : loro sono gli scandalosi. Valencia è la provincia dove più sono stati sprecati soldi pubblici e ci sono stati arresti e processi alle alte cariche del Governo Regionale.
Ieri poi abbiamo donato il nostro appoggio alle Mamme dei bambini rubati, non so se ne avete mai sentito parlare, ve ne parlerò magari domani, e solo noi c'eravamo. Niente politici, niente giornali e tv. Umanamente noi, vestiti esattamente come nasciamo. Nudi.

E' una protesta pacifica e allegra per ricordare che siamo quello che siamo: umani e in pace con la Natura che vogliamo proteggere per proteggere noi stessi. Indifesi e nudi in mezzo al traffico, per dimostrare che c'è da pensare seriamente ad un nuovo modello di sviluppo urbano (e dire che Valencia ha 100 km di piste ciclabili, ma ancora troppo poche!) e sociale.
Nudi e indifesi come chi ha perso tutto con la crisi, il negozio o la casa.
Nudi e indifesi contro il cambio climatico.
In definitiva è una manifestazione per ridare dignità al corpo umano, ridotto a mero affare per l'industria farmaceutica, per l'industria cosmetica e della  bellezza.
Ridotto soprattutto a qualcosa di cui vergognarci secondo gli status sociali più comuni. 
Il nostro corpo è la bandiera più autentica per ricordare la vulnerabilità della nostra esistenza e la nudità ci ricorda di fare parte di quel meraviglioso gioco, che è la vita, un gioco complesso di equilibri ecologici.
Ma è soprattutto una dichiarazione di libertà, autonomia e diversità.


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